Trimestrale Eni aprile giugno 2011

by Redazione Commenta

Su Eni pesa la crisi libica.

Eni ha presentato i risultati di bilancio del secondo trimestre dell’esercizio in corso. L’utile netto adjusted del gruppo del cane a sei zampe nel secondo trimestre è calato del 14% a 1,44 miliardi di euro, mentre le previsioni degli analisti erano di 1,65 miliardi.

Il primo semestre si è chiuso con un utile netto in calo del 6% a 3,8 miliardi di euro mentre l’utile netto adjusted è aumentato del 4% a 3,63 miliardi di euro.

Sui conti di Eni ha pesato molto il protrarsi della crisi in Libia, non a caso nel trimestre la produzione della società è diminuita del 15% a 1,489 milioni di barili al giorno.

Paolo Scaroni, amministratore delegato di Eni, ha confermato che nella prima metà dell’anno le mancate produzioni in Libia hanno impattato in tutti i settori di attività di Eni. Scaroni ha voluto ugualmente sottolineare i solidi risultati ottenuti dal gruppo, grazie in particolar modo al miglioramento della redditività del settore Exploration and production.

Per il 2011 comunque Scaroni si attende buoni risultati. Come evidenziato dall’Ad, Eni nel primo semestre ha siglato nuovi accordi in aree core e in aree ad elevato potenziale, inoltre ha consolidato le sue prospettive di crescita.

Il gruppo ha dunque deciso di proporre un acconto sul dividendo di 0,52 euro per azione.

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