Borse europee, altra giornata di incertezze

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Tiene banco il caso Cina: dopo che l'agenzia di rating Moody's ha rivisto al ribasso l'outlook a 'negativo' da 'stabile', sul listino di Shanghai gli acquisti sono aumentati scommettendo su nuove mosse da parte del governo di Pechino per rilanciare le crescita della seconda economia mondiale.

Altra giornata ricca di incertezze per le Borse europee. Gli operatori scelgono di scommettere sull’intervento della banche centrali, piuttosto che affidarsi ai fondamentali macroeconomici.

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Tiene banco il caso Cina: dopo che l’agenzia di rating Moody’s ha rivisto al ribasso l’outlook a ‘negativo’ da ‘stabile’, sul listino di Shanghai gli acquisti sono aumentati scommettendo su nuove mosse da parte del governo di Pechino per rilanciare le crescita della seconda economia mondiale. Per Moody’s pesa proprio “l’incertezza sulla capacità delle autorità di attuare le riforme per affrontare gli squilibri nell’economia”, ma proprio per lo stesso motivi sui mercati prevale l’ottimismo. Lo stesso che ha spinto la Borsa di Tokyo a chiudere in rialzo del 4,11%.

Situazione di segno opposto negli Stati Uniti dove dati macroeconomici migliori delle stimeo e vendite di auto salite a febbraio hanno fatto venire meno le preoccupazioni per un rallentamento dell’economia più grande al mondo. A febbraio sono stati creati 214mila nuovi posti di lavoro nel settore privato, più delle attese ferme a 185mila nuovi posti di lavoro. Cala l’Ism servizi, ma ieri il manifatturiero è cresciuto più delle attese. La Federal Reserve, però, non rialzerà i tassi nella prossima riunione del 15-16 marzo, aspettando probabilmente dicembre. Wall Street però è in calo: alla chiusura dei mercati europei il Dow Jones cede lo 0,1%, l’S&P 500 è invariato, mentre il Nasdaq arretra dello 0,4%.

Pesano ancora le quotazioni del petrolio che rimangono sostanzialmente stabili nonostante l’annuncio del via libera delle maggiori compagnie petrolifere russe al congelamento dei livelli di produzione di greggio. Il petrolio Wti è a 33,9 dollari al barile e il Brent a 36,7 dollari.

 

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