Mercati emergenti, le pressioni influenzano gli investitori

by Redazione Commenta

Dopo il rialzo delle scorse sedute di borsa, il biglietto verde prende un pò di pausa, anche se le tensioni sui mercati emergenti restano elevate.

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Valute: dollar index in calo ma tensioni su valute emergenti solamente in lieve flessione, dice Filippo A Diodovich di IG. Dopo importanti rialzi il dollar index evidenzia un ribasso che ha lievemente allentato le tensioni sui mercati valutari dei paesi emergenti. Oggi, infatti, non si sono registrati nuovi record ma i valori dei cambi rimangono sempre su livelli molto elevati. Il dollaro/lira turca si è stabilizzato attorno a 2,27, il dollaro/rublo si trova in prossimità del limite superiore del corridoio imposto dalla CBR (Central Bank of Russian Federation) ma inferiore ai massimi della scorsa settimana. Anche il dollaro/rand sudafricano viene scambiato a 11,23, inferiore agli 11,40 registrati il 30 gennaio. Riteniamo che la situazione sia ancora ben lontana dall’essere risolta e potrebbe avere degli sviluppi negativi nei prossimi giorni. Si potrebbe infatti assistere ad una altra fiammata nei mercati valutari con ulteriori deprezzamenti da parte delle divise dei paesi emergenti più in difficoltà (Turchia, Russia, SudAfrica).

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Grande attesa per la BCE di giovedi’

In settimana ricordiamo l’importante appuntamento con il meeting della Banca Centrale Europea. La bassa inflazione potrebbe incentivare i membri del Consiglio Direttivo della BCE a promuovere qualche misura per sostenere l’economia e combattere la disinflazione. Abbiamo fissato delle basse possibilità per un possibile taglio del costo del denaro di 15 punti base (da 0,25% a 0,10%) e per una decisione di portare i tassi sui depositi in negativo (da 0 a -0,10%). Più probabile l’introduzione di misure non convenzionali per aumentare la liquidità nel sistema (soprattutto a imprese e famiglie).

 

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