Dopo la crisi ungherese potrebbe toccare alla Bulgaria

by Redazione Commenta

Bulgaria: il commissario europeo agli Affari economici e monetari ha dichiarato che i conti di Sofia sono a rischio.

Secondo alcuni analisti non è impossibile che l’Ungheria riesca a mantenere il deficit al 3,8% del Pil nel 2010, anche se hanno voluto precisare che il paese ungaro rimane molto vulnerabile, proprio a causa del rapporto debito pubblico/Pil, che resta il più alto tra quelli della zona.

A preoccupare inoltre per le sorti dell’Ungheria ci sono anche i debiti verso l’estero.

Comunque essere usciti dalla recessione nel primo trimestre del 2010 è sicuramente un ottimo segnale.


Ora però è il turno della Bulgaria: il commissario europeo agli Affari economici e monetari ha dichiarato che i conti di Sofia sono a rischio.

A breve l’Unione Europea manderà una delegazione per valutare se sono state adottate opportune metodologie, e saranno anche esaminati i conti statali dello scorso anno in modo da avere una solida base di partenza per l’outlook economico del Paese.

Parlando invece dell’altro paese che ha subito la crisi, la Grecia, si scopre che è in linea con il raggiungimento del target sul deficit fissato all’8,1% del Pil per l’anno in corso, come dichiarato ufficialmente dal Ministro delle Finanze greco.

Su base annuale il Pil greco e’ diminuito del 2,5%, rispetto al -2,3% delle precedenti stime.

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