Bilancia commerciale extra Ue -969 milioni ad agosto

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Dai dati raccolti e diffusi dall’Istat emerge che nel mese di agosto la bilancia commerciale dell’Italia con i Paesi extra europei ha registrato un passivo di 969 milioni di euro, in netto miglioramento quindi rispetto al passivo di 2.091 milioni di euro registrato nello stesso periodo dello scorso anno.

Nel confronto con il mese di luglio le esportazioni sono calate del 15% e le importazioni dello 0,2% mentre su base annua le esportazioni hanno registrato un -25,2% e le importazioni un -30%.


Nel trimestre giugno-agosto 2009, rispetto ai tre mesi precedenti, i dati destagionalizzati sono calati del 2,4% per le esportazioni e del 4,5% per le importazioni. Considerando i primi otto mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2008 le esportazioni sono diminuite del 20,2% e le importazioni del 28,7%. Il saldo, dunque, è stato negativo per 3.166 milioni di euro, inferiore rispetto ai 16.484 milioni di euro registrato nello stesso periodo del 2008.


Le variazioni negative più significative riguardano le esportazioni verso la Russia (-43,9%), i paesi OPEC (-34,1%), i paesi Mercosur (-26,4%), gli Stati Uniti (-23,1%), i paesi EDA (-22,1%), la Turchia (-20 %) e l’Oceania (-19,6%).

Per quanto riguarda le importazioni si rilevano variazioni negative dal Mercosur (-45,9%), dai paesi OPEC (-44,4%), dagli Stati Uniti (-31,7 %), dalla Cina (-25,2%), dalla Russia (-21,1%), dalla Turchia (-19,9%) e dai paesi EDA (-16,6%). Al contrario, invece, sono risultate in aumento le importazioni dal Messico (+2,8%).

Per quanto riguarda i prodotti, invece, le variazioni negative più rilevanti sulle esportazioni riguardano i prodotti petroliferi raffinati (-57,4 per cento), metalli di base e prodotti in metallo (-32,4 per cento), prodotti tessili, abbigliamento, pelli ed accessori (-30,2 per cento), computer, apparecchi elettronici e ottici (-29,7 per cento), apparecchi elettrici (-22,8 per cento), sostanze e prodotti chimici (-22,4 per cento). Per le importazioni, invece, i cali più significativi riguardano metalli di base e prodotti in metallo (-60,5 per cento), prodotti petroliferi raffinati (-36,8 per cento), petrolio greggio (-36 per cento), gas naturale (-31,6 per cento), sostanze e prodotti chimici (-31,2 per cento).

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