Esito asta titoli di Stato 28 luglio 2011

by Redazione Commenta

L'asta dei titoli di Stato italiani si è conclusa con l'assegnazione di complessivi 7,966 miliardi di euro, un ottimo risultato in quanto si colloca nella parte alta della...

L’asta dei titoli di Stato italiani si è conclusa con l’assegnazione di complessivi 7,966 miliardi di euro, un ottimo risultato in quanto si colloca nella parte alta della forchetta compresa tra 5,5 e 8,5 miliardi di euro fissata come obiettivo. Le richieste complessive hanno superato i 9,9 miliardi di euro, mentre decisamente meno soddisfacente è stato l’esito dell’asta dal punto di vista dei rendimenti, ancora in rialzo.

Il Btp con scadenza 2014, in particolare, ha ricevuto richieste per 4,597 miliardi di euro a fronte di un importo offerto pari a 3,5 miliardi. Il rendimento è stato del 4,80%, mentre il bid-to-cover è sceso a 1,313 dai precedenti 1,386.


Il Btp decennale con scadenza 2021, invece, ha avuto richieste per 3,711 miliardi di euro a fronte di un importo offerto di 2,696 miliardi. Il rendimento è risultato pari al 5,77% mentre il bid-to-cover è passato a 1,376 da 1,334. I CctEu con scadenza 2015 e 2018, infine, sono stati assegnati per un ammontare complessivo pari a 1,77 miliardi, con un rendimento rispettivamente del 4,58% e del 4,65%. Il bid-to-cover ratio si è attestato a 1,759 da 1,59.

Il collocamento di 942 milioni di Btp indicizzati all’inflazione e che ha avuto luogo ieri, ricordiamo, si è concluso con rendimenti al 4,97%, in aumento dell’1,56% rispetto alla precedente asta.

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La tensione sui mercati finanziari che ha caratterizzato le scorse settimane è tornata dopo alcuni giorni di calma. Dopo l’iniziale entusiasmo che ha seguito l’approvazione del nuovo piano di salvataggio delle Grecia, sono infatti iniziati ad emergere alcuni dubbi sulla effettiva riuscita del piano stesso. I dubbi maggiori riguardano le potenzialità dell’Efsf, in quanto la dotazione non è stata ancora incrementata e pertanto risulta insufficiente a coprire eventuali emergenze che potrebbero arrivare dai paesi a rischio contagio, tra cui figurano in prima linea Italia e Spagna.

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