Pil Italia secondo trimestre 2012

by Redazione Commenta

Il dato sul Pil dell’Istat, destagionalizzato e corretto in base agli effetti di calendario, conferma come il 2012 sia un anno difficile per l’economia e, di riflesso, per le famiglie e per le imprese.

In linea con le attese, il 2012 per l’Italia è un anno di recessione, ovverosia caratterizzato da una contrazione del prodotto interno lordo nazionale. Non a caso l’Istituto Nazionale di Statistica (Istat), relativamente al secondo trimestre del 2012, ha reso noto che il Pil ha fatto registrare una contrazione dello 0,8% rispetto al trimestre precedente, e del 2,6% su base annua, ovverosia confrontato con il periodo aprile-giugno del 2011.

Il dato sul Pil dell’Istat, destagionalizzato e corretto in base agli effetti di calendario, conferma come il 2012 sia un anno difficile per l’economia e, di riflesso, per le famiglie e per le imprese.



TASSI MUTUO IN CADUTA LIBERA

Quello comunicato sul secondo trimestre del 2012 dall’Istat è il dato definitivo dopo che in via preliminare l’Istituto aveva rilevato per il PIL Q2 2012 una contrazione congiunturale dello 0,7% e del 2,5% anno su anno. In base ai primi sei mesi del 2012 la variazione annua acquisita per il Pil è di -2,1%.

ECONOMIA ITALIANA TRA INFLAZIONE E PRESSIONE FISCALE

Guardando ai macro comparti, l’Istat nel secondo trimestre del 2012 ha rilevato rispetto al trimestre precedente una discesa generalizzata del prodotto interno lordo nazionale con un -0,5% per il settore dei servizi, che di solito è quello che regge meglio alle condizioni macroeconomiche avverse, -1,6% per l’industria e -1,9% per l’agricoltura. Su base annua spicca invece il crollo del 6% per l’industria, ed ancor di più il settore delle costruzioni con un secco -6,5% mentre è in rialzo dello 0,9% il contributo del settore agricolo. -1,1% invece anno su anno per il Pil dal comparto dei servizi.

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