Si registra una crescita alquanto modesta per il pil dell’Eurozona durante il terzo trimestre dell’anno. Come ha confermato questa mattina Eurostat, comunicando la sua seconda stima sull’andamento dell’economia, nell’Eurozona il pil è aumentato dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dell’1,6% rispetto al terzo trimestre dell’anno scorso.
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Mercati, quale reazione alla frenata del Pil cinese?
Prima di annunciare quando iniziare la stretta monetaria (il costo del denaro non viene alzato dal 2006), i banchieri americani cercheranno di capire come reagiranno i mercati alla frenata del Pil cinese dopo che Pechino ha corretto al 7,3% dal 7,4% la crescita nel 2014.
Il Pil in crescita favorirà gli investimenti?
L’Eurozona è pronta ad spingere sull’acceleratore: nel corso del 2015 il Pil aumenterà  dell’1,3%, con aumenti dello 0,4% congiunturale in ciascuno dei primi tre trimestri.
Economia sommersa, un danno per 200 mld per il Pil dell’Italia
Il Prodotto lordo dell’economia italiana deve fare i conti con l’ economia sommersa che registra un giro d’affari enorme
Il Fondo Monetario Internazionale vede il Pil Usa al ribasso
Il Fondo monetario internazionale ha nuovamente tagliato le stime sul Pil 2014 degli Stati Uniti portandolo da +2% a +1,7%. Il dato è stato diffuso dal Consiglio esecutivo del Fondo
Prezzo petrolio: rischio impennata nel secondo semestre 2013
Il petrolio è un bene necessario (che piaccia oppure no) e basilare per l’economia: senza il prezioso oro nero, i principali settori industriali (dal trasporto al petrolchimico) cesserebbero di funzionare. Un aumento del prezzo del petrolio, ha inevitabili ripercussioni su tutti gli altri beni ed incide anche sull’andamento delle valute nazionali. Alla luce dell’attuale scenario economico, quale potrebbe essere la tendenza per il secondo semestre 2013? Sembra che il prezzo del petrolio sia destinato a salire: vi sono infatti almeno quattro fattori principali che suggeriscono un possibile andamento rialzista.
Italia ascesa di Grillo può essere una svolta secondo O’Neill (Goldman Sachs)
L’affermazione del MoVimento 5 Stelle di Beppe Grillo, che è andato al di là di ogni più rosea aspettativa, ha creato uno stallo politico pericoloso in quanto il primo partito italiano alla Camera è riluttante a voler accettare un’alleanza con una delle due grandi coalizioni (Pd-Sel o Pdl-Lega). Se da un lato si tratta dello scenario politico peggiore che potesse esserci per l’Italia, dall’altro potrebbe esserci finalmente una volta per il paese. Ne è convinto Jim O’Neill, presidente di Goldman Sachs Asset Management.
Pil italiano crolla del 2,2% nel 2012
Nel 2012 il pil dell’Italia è sceso del 2,2% (dato corretto per gli effetti di calendario). Nel 2011 il pil italiano era rimbalzato leggermente dello 0,6%, ma già si preparava alla pesante battuta d’arresto dello scorso anno. Il 2012 ha avuto una giornata lavorativa in più, per cui l’Istat fa notare che nel quarto trimestre il pil è sceso dello 0,9% rispetto ai tre mesi precedenti, evidenziando una flessione peggiore del previsto. Il crollo del 2012 fa sì che l’Italia sia in recessione da ben 6 trimestri consecutivi.
Banche italiane promosse dall’Ocse
In un recente report dell’Ocse dedicato allo stato di salute degli istituti di credito della zona euro sono emersi alcuni dati interessanti e diverse sorprese. Infatti, l’Ocse ha promosso le banche italiane, e addirittura quelle spagnole in misura minore, mentre diverse banche francesi e tedesche sono state rimandate. Secondo quanto riportato dall’Organizzazione di Parigi, le prime 200 banche europee restano sottocapitalizzate per complessivi 400 miliardi di euro, ovvero il 4,25% del pil del vecchio continente. Secondo S&P Capital Iq, la banca europea maggiormente capitalizzata è la britannica Hsbc con 151 miliardi.
Pil Italia Q3 2012 a -2,4% su base annua

E considerando che il corrente trimestre, l’ultimo del 2012, non è stato di certo entusiasmante per il nostro Paese, ne consegue che è lecito stimare un Pil 2012 con un calo complessivo pari ad almeno il 2%.
Pil Italia secondo trimestre 2012
Il dato sul Pil dell’Istat, destagionalizzato e corretto in base agli effetti di calendario, conferma come il 2012 sia un anno difficile per l’economia e, di riflesso, per le famiglie e per le imprese.
Titoli settore automobilistico bocciati da Moody’s

Deutsche Bank taglia le stime per il 2012

In particolare, secondo gli esperti analisti di Deutsche Bank, dovrebbero essere riviste al ribasso sia la crescita del PIL 2012 sia le stime sugli utili dei principali istituti di credito.
Per quanto riguarda il primo punto, infatti, la banca d’affari tedesca ha stabilito che il PIL complessivo europeo crescerà , entro il 2013,  soltanto dello 0,8% invece che dell’1,5%, come precedentemente diagnosticato.
Prodotto interno lordo USA inferiore alle attese

Obama, dunque, si trova a combattere non soltanto con il problema del debito pubblico USA 2011, ormai giunto a sfiorare la quota di default di 14.294 miliardi di dollari, bensì anche con gli sconfortanti dati macroeconomici relativi al secondo trimestre del 2011.
PIL USA APRILE GIUGNO 2011