Rischi ETC e ETF sintetici

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Gli ETF sono dei fondi comuni che si limitano a replicare gli indici del mercato azionario e obbligazionario, anche detti "fondi passivi" in quanto...

Gli ETF sono dei fondi comuni che si limitano a replicare gli indici del mercato azionario e obbligazionario, anche detti “fondi passivi” in quanto si limitano a seguire l’andamento dei mercati di riferimento senza alcun intervento e consentono agli investitori di vendere in qualunque momento, proprio come se si trattasse di semplici titoli azionari.

Nel corso dell’ultimo periodo, tuttavia, gli ETF vengono spesso confusi con altri strumenti finanziari che però si differenziano dai primi per alcuni rischi nascosti. A parlarne è stato Armando Carcaterra di Aniam Sgr, che ha cercato di mettere in guardia gli investitori e di spiegare in poche parole i rischi che nascondono questi nuovi strumenti chiamati ETC, ETN oppure ETF sintetici.


Carcaterra, in particolare, ha spiegato che a differenza degli ETF tradizionali, questi nuovi strumenti non si limitano a replicare gli indici sottostanti ma investono anche in derivati che risultano legati a determinati indici di mercato, circostanza che consente di investire tramite questi strumenti anche in mercati diversi e prima inaccessibili.

L’esempio fatto dal direttore generale di Anima Sgr è quello degli ETC Exchange Traded Commodities, ossia strumenti che consentono di investire nelle materie prime ma che però, al contrario degli ETF tradizionali, non sono dei fondi comuni ma una sorta di titoli indicizzati ed emessi direttamente dalla banca d’affari.

Il rischio maggiore che nascondono questi strumenti è quello che si configura nel caso in cui la controparte, con la quale viene effettivamente stipulato il contratto, è insolvente. In questo caso, infatti, l’investitore non ha nessuna garanzia in quanto non esiste alcun sottostante da vendere.

Foto@GettyImages

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