Oggi si decide il futuro di Banca Popolare di Milano
► AUMENTO DI CAPITALE ENTRO FINE 2011
Per quanto riguarda il primo punto si sarebbe trovato, nella mattinata di ieri, l’accordo con la Banca d’Italia e pure con i sindacati per la costituzione di un sistema duale, nel quale il consiglio di sorveglianza ed il consiglio di gestione di via Nazionale assumano ruoli diversi e ben definiti, con la viva speranza che tutte le parti in gioco apprezzino l’impegno dimostrato da Ponzellini & Co. per salvaguardare la banca milanese e perché si eviti il commissariamento.
► RISCHI DELL’AUMENTO DI CAPITALE
Il rischio, comunque, che si arrivi alla decisione estrema è però ancora altissimo, a sentire gli analisti di Intermonte che si sarebbero mostrati contrariati dalla smentita della notizia che avrebbe voluto l’entrata in campo, oltre che di Matteo Arpe, sul quale e con il quale si discute da parecchie settimane, anche di Andrea Bonomi e di InvestIndustrial, considerati quali promotori di un riavvicinamento ai dipendenti soci dell’Associazione Amici di BPM.
Per quanto riguarda l’aumento di capitale questo dovrebbe aggirarsi sui 900 milioni di euro e, per favorire la manovra e far si che sia senza scossoni, le segreterie generali avrebbero dato il proprio benestare all’ingresso di nuovi soci e, dunque, di nuova liquidità .