Banda larga e sviluppo economico

la banda larga ha allargato i confini dello sviluppo economico

L’Italia si trova in una situazione di grave ritardo strutturale nell’uso della banda larga e questo potrebbe comprometterne il futuro sviluppo economico.

E’ quanto afferma Corrado Calabrò, presidente dell’Autorità delle Telecomunicazioni, in un’audizione tenutasi davanti alla commissione Trasporti in merito allo sviluppo proprio delle telecomunicazioni a livello nazionale.



Secondo Calabrò, occorre portare avanti contemporaneamente sia il discorso degli investimenti, che quello del sostegno della sempre crescente domanda di questi prodotti.

In caso contrario si rischia seriamente di entrare in un circolo di “non sviluppo” dal quale è difficile uscire, in quanto l’attuale situazione italiana non attira nuovi investitori, ma anzi ostacola lo sviluppo e la diffusione dei servizi integrati, che sono necessari per portare avanti, armoniosamente, la crescita dell’intero settore telecomunicazioni.

Intanto si sta anche portando avanti, con Telecom Italia, un accordo per il futuro, in maniera che ci sia una separazione funzionale della stessa, un po’ come già avvenuto per British Telecom nel Regno Unito. In questa maniera si attirerebbero investitori privati, pubblici ed indistriali per superare l’attuale limite.

Dal punto di vista del Governo, invece, questo dovrebbe dare degli incentivi e realizzare delle politiche di sviluppo ben precise, che devono diventare uno dei principali obiettivi dell’Italia.

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