Petrolio a cento dollari grazie alla speculazione

by Redazione Commenta

Nonostante la fase di rallentamento del ciclo economico e finanziario a livello globale il petrolio è tornato sui massimi dello scorso mese di maggio del 2012, sopra la soglia psicologica dei 100 dollari al barile. Come mai? Ebbene, secondo la Federconsumatori trattasi di un andamento dei prezzi scandaloso per il petrolio ed in generale per le materie prime. Per evitare che a fronte dell’economia in contrazione i prezzi delle materie prime crescano occorre mettere a punto controlli efficienti sui flussi finanziari.

Questo affinché le risorse pubbliche messe sul piatto dalle istituzioni per il sostegno all’economia non vengano poi utilizzate per mere speculazioni. Intanto l’aumento dei prezzi del petrolio sui mercati delle materie prime ha già fatto scattare l’ennesima stangata sui carburanti, benzina e diesel, con l’Associazione dei consumatori che in merito stima ricadute annue pari in media a ben 768 euro a famiglia considerando solo i primi nove mesi del corrente anno.




ECONOMIA ITALIANA TRA INFLAZIONE E PRESSIONE FISCALE

In particolare la Federconsumatori bolla come scandalosa la situazione per cui la Banca centrale europea (Bce) e la Federal Reserve (Fed) immettono liquidità nel sistema per contrastare la pessima congiuntura, e poi si sfruttano queste risorse per comprare e vendere futures ed altri strumenti derivati che nulla hanno a che fare con l’economia reale.

SETTORI SU CUI INVESTIRE DURANTE L’INFLAZIONE

In tal caso secondo l’Associazione i finanziamenti andrebbero bloccati o le istituzioni dovrebbero evitare di erogarli altrimenti si fa il gioco degli speculatori finanziari senza andare ad aiutare concretamente i cittadini.

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