
Il progetto è quello del Western HVDC Link, un grande collegamento elettrico sottomarino che unirà l’Inghilterra alla Scozia a fronte del suo completamento che è previsto entro l’anno 2015.


Gli analisti della banca francese hanno spiegato di aver deciso di rivedere al rialzo il rating sul titolo alla luce dell’ottimo posizionamento del gruppo a livello internazionale e della solidità del suo business nel settore delle utility, soprattutto in virtù della crescente domanda di trasmissioni ad alto voltaggio e di reti sottomarine.

Il taglio del target price ha seguito il taglio delle stime relative all’utile per azione 2011 e 2012, che sono state portate rispettivamente da 1,01 a 0,92 euro e da 1,09 a 1,04 euro per azione.

Tutte le condizioni dell’offerta sono state realizzate, fatta eccezione per la condizione relativa al completamento delle necessarie procedure autorizzative. Tuttavia, nel rispetto della normativa e regolamentazione applicabile, Prysmian ha deciso di rinunciare a tale condizione.

Il titolo Prysmian, tuttavia, a Piazza Affari reagisce piuttosto male all’avvicinarsi della riunione dell’assemblea chiamata ad approvare l’operazione, al momento sul listino milanese segna una flessione dell’1,01% a 14,71 euro.

Nel periodo in esame il risultato operativo si è attestato a 29 milioni rispetto agli 8,8 milioni del 2009 (escluse le poste non ricorrenti 85 milioni rispetto ai 75,3 milioni del 2009) mentre l’utile netto ha raggiunto quota 5 milioni, in crescita rispetto alla perdita di 18,2 milioni dello scorso anno (se si escludono le poste non ricorrenti 60 milioni dai 48,3 milioni dello scorso anno).

A spingere in alto il titolo dell’azienda attiva nel settore dei cavi è ancora una volta la potenziale acquisizione di Draka, per la quale Prysmian ha già provveduto a presentare un’offerta mista di acquisto e scambio che prevede un corrispettivo di 8,60 euro in denaro e di 0,6595 azioni Prysmian per ciascuna azione di Draka.

Ma questa non è la prima volta che Prysmian decide di investire nella crescita in Cina, i 20 milioni destinati allo stabilimento di Baoying si vanno ad aggiungere ai 100 milioni già investiti in altri progetti, per un totale di ben 120 milioni.