Anche Tirrenia è da privatizzare

Nave TirreniaDopo Fincantieri, un’altra società finisce nel mirino delle privatizzazioni da realizzare al più presto: è Tirrenia, compagnia marittima formata dall’unione di quattro società regionali, che l’attuale Governo vorrebbe destinare almeno parzialmente in mani private, al fine di migliorare il grado di competitività nel settore, evitando che la compagnia possa trasformarsi, nella peggiore delle ipotesi, in una “nuova Alitalia“.

La decisione di privatizzare Tirrenia è giunta per voce dello stesso Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, che a margine di un’assemblea ha dichiarato di essere convinto che la società esercita la propria attività facendo una concorrenza sleale nei confronti dei concorrenti privati.

Ma cosa fare di Tirrenia? La mossa più semplice sarebbe quella di riportare la gestione della compagnia nell’ottica delle quattro Regioni che godrebbero del possesso delle altrettante società componenti l’azienda marittima.

Azione di privatizzazione

Nella lista delle prossime privatizzazioni che il Governo Berlusconi porterà avanti vengono confermati diversi nomi noti. Sembra oramai certo l’approdo in Borsa di Fincantieri, una delle società leader nel proprio settore a livello internazionale, il cui capitale dovrebbe parzialmente passare in mano a investitori privati. Ancora al centro di una serie di discussioni con i sindacati, le trattative con i rappresentanti dei lavoratori non dovrebbero tuttavia complicare eccessivamente i piani del Ministro dell’Economia sulla compagine societaria, destinata ad arrivare a Piazza Affari dove, con tutte le probabilità, verrà messo a disposizione solo il 49% del capitale a disposizione degli azionisti privati. Il rimanente 51% dovrebbe invece rimanere in mano al Governo, come richiesto esplicitamente più volte dagli stessi sindacati.

Oltre alla vicenda Fincantieri, dovrebbe subire uno sviluppo in termini di privatizzazione anche la vicenda Alitalia, sebbene occorrerà attendere sicuramente almeno qualche mese, al fine di consentire una rapida evoluzione della delicata situazione della compagnia aerea di bandiera. Alitalia, molto probabilmente, potrebbe raggiungere un accordo con AirOne grazie alla “sponsorizzazione” di Intesa Sanpaolo, recentemente nominata advisor con l’intento di preparare la piazza alla migliore intesa sottoscrivibile.