Firmato il nuovo contratto tra sindacati e Gruppo Banca Popolare di Bari che ha incorporato Banca Tercas e Cassa di Risparmio di Pescara, secondo quanto previsto dal piano industriale 2016-2020.

“L’ingente carico di lavoro acquisito negli ultimi tempi da Fincantieri vedrà tutti i cantieri del Gruppo notevolmente impegnati nei prossimi anni, e va affrontato con un piano di investimenti volti
Firmato il nuovo contratto tra sindacati e Gruppo Banca Popolare di Bari che ha incorporato Banca Tercas e Cassa di Risparmio di Pescara, secondo quanto previsto dal piano industriale 2016-2020.

E’ necessario ottenere una soluzione sul nodo dei salari anche per il 2014 per giungere ad un accordo sul rinnovo del contratto collettivo. Questa la posizione dei rappresentanti sindacali, dopo l’incontro con Fiat, oggi, all’Unione Industriale di Torino.
Inizio seduta col botto per le azioni Bca Pop Milano, che restano sospese per eccesso di rialzo con un progresso teorico dell’11,71% a 0,5525 euro. Il titolo è attualmente in asta di volatilità , ma in precedenza era riuscito a tornare in contrattazione continua dopo la prima sospensione al rialzo toccando un massimo intraday a 0,565 euro. Il titolo è salito così sui livelli più alti da fine ottobre 2011. A mettere il turbo alle azioni Bpm è la possibile trasformazione da banca popolare a Spa.
Banca Popolare di Milano ha trovato l’accordo con i sindacati per ridurre la forza-lavoro di 700 dipendenti. Dopo un lungo incontro durante la notte, alla fine Bpm e sindacati sono riusciti a trovare un’intesa sulla riduzione del personale previsto nel piano strategico 2012-2015 della banca milanese. In questo modo l’istituto di credito stima una riduzione dei costi del personale per 70 milioni di euro. Intanto, stamattina in borsa il titolo Bpm è tra i peggiori dell’indice FTSE Mib con un ribasso dell’1,99% a 0,3998 euro.

Sergio Marchionne, infatti, ha ricevuto ieri l’ok per la conclusione delle trattative anche da Exor, la finanziaria attraverso la quale la famiglia Agnelli controlla il Lingotto. Il Tesoro statunitense, inoltre, secondo alcune indiscrezioni, è riuscito ad arrivare ad un accordo con i quattro principali creditori di Chrysler, ossia JP Morgan, Citigroup, Goldman Sachs e Morgan Stanley.

Nella nota è specificato che la maggioranza dei consiglieri nominati non apparterà a nessuna del due case automobilistiche. Al consiglio di amministrazione così nominato, quindi, spetterà il compito di nominare un presidente e, insieme con Fiat, il compito di nominare l’amministratore delegato.

L’amministratore delegato Fiat, infatti, aveva spiegato che al momento c’è il 50% di possibilità che l’accordo con Chrysler vada in porto. Pur non trattando direttamente con i sindacati, infatti, Marchionne ha spiegato che essi hanno assunto una posizione decisamente più rigida e non sembrano affatto intenzionati ad accettare la riduzione del costo del lavoro inclusa nell’accordo.

Gli ostacoli alla conclusione, infatti, sono rappresentati dai sindacati che si sono detti contrari al taglio dei posti di lavoro contenuto nel potenziale accordo tra le due case automobilistiche. La posizione assunta dai sindacati, quindi, sta rendendo l’iter lungo e complicato.