Enel bocciata da Moody’s a Baa2

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Pesante bocciatura per Enel, tornata nel mirino delle agenzie di rating che vedono nel debito monstre del colosso elettrico italiano un fattore di rischio rilevante. Moody’s ha deciso di abbassare il rating di Enel a “Baa2” dalla precedente valutazione di “Baa1”

Pesante bocciatura per Enel, tornata nel mirino delle agenzie di rating che vedono nel debito monstre del colosso elettrico italiano un fattore di rischio rilevante. Moody’s ha deciso di abbassare il rating di Enel a “Baa2” dalla precedente valutazione di “Baa1”. L’outlook per i prossimi trimestri resta negativo. La riduzione del rating di un solo notch conferma Enel tra gli emittenti “investment grade”. Moody’s ha poi confermato il rating di breve periodo a “Prime-2”. Il fardello del debito pesa tantissimo in una fase congiunturale sfavorevole nei due mercati principali, ovvero Italia e Spagna.

In particolare gli analisti di Moody’s sottolineano l’importanza delle “sfide regolatorie e politiche nei due mercati centrali di Enel, Spagna e Italia”. Pesa anche l’indebolimento del rating dei debiti sovrani di Spagna e Italia: nel primo caso a “Baa3” con outlook negativo, nel secondo caso a “Baa2” con outlook negativo dopo il downgrade di luglio scorso da “A3”.

Moody’s fa notare che i margini di profitto di Enel sono in calo, soprattutto in Italia, a causa della diminuzione della domanda e per il rafforzamento del mercato delle energie rinnovabili. Secondo l’agenzia di rating, il colosso elettrico italiano dovrà continuare a mettere in campo misure per limitare l’effetto negativo sotto il profilo finanziario. Gli esperti dell’agenzia ritengono però improbabile che queste misure siano davvero sufficienti per bilanciare i crescenti rischi e le pressioni del contesto operativo.

Tra i fattori positivi Moody’s fa notare come il gruppo abbia allungato la scadenza del debito medio e aumentato la propria liquidità. La copertura delle scadenze fino a oltre il 2014 è stata già assicurata, consentendo ad Enel di avere una maggiore flessibilità nell’accesso alle fonti di finanziamento nonostante l’attuale contesto di volatilità sui mercati finanziari.

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