
La massiccia adesione ha stupito tutti, compresi i vertici del Gruppo che nutrivano alcuni timori in merito all’emissione di bond non solo per la mancanza di confidenza con il settore e per l’assenza di garanzie sull’emissione, ma anche e soprattutto a causa del contesto economico generale particolarmente difficile.
Contrariamente a quelle che erano le attese, dunque, l’emissione di bond da parte di Mediaset e riservata agli investitori istituzionali è riuscita ad attirate l’attenzione di tutta l’Europa. A sottoscrivere i bond sono stati infatti non solo gli operatori italiani (60%), ma anche quelli svizzeri (11%), lussemburghesi (10%) e del Regno Unito (6%).
Il prestito obbligazionario di Mediaset, ricordiamo, ha una cedola lorda annua fissa del 5% con scadenza al primo febbraio 2017, un prezzo di emissione di 99,538 ed è curato da Banca Imi, Bnp Paribas e Deutsche Bank.
L’operazione bond di Mediset non ha però ricevuto l’approvazione da parte del Pd, il cui capogruppo in commissione Telecomunicazioni alla Camera Michele Meta ha dichiarato: “viene da chiedersi in che misura il decreto governativo sulle tv abbia contribuito al successo del collocamento di un prestito da 300 mln da parte di Mediaset, deciso dal Cda dell’azienda il 15 dicembre scorso, ovvero qualche giorno prima dell’approvazione in Consiglio dei ministri del provvedimento“.
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