Il futuro di Fiat-Opel

Dopo la proposta presentata dall’a.d. Marchionne nei giorni scorsi alla compagnia tedesca Opel, la Fiat sta incontrando i primi ostacoli. E’ stata infatti definita “interessante” l’offerta italiana però ci sono molti punti su cui il governo tedesco non pare essere d’accordo.

Marchionne dal canto suo rassicura che non ci saranno chiusure di impianti né in Germania né in Italia anche se sarà però necessario operare dei tagli al personale.

Klaus Franz, leader del sindacato della casa tedesca e membro del consiglio di supervisione della Opel, ha detto come l’intento di Marchionne sia quello di acquisire le tecnologie del gruppo tedesco per portarle sulle auto di media cilindrata.

Franz sostiene inoltre che il piano di Marchionne dovrà per forza prevedere 9-10 mila tagli al personale. “Il progetto di finanziamento non mi convince affatto, sta rischiando tutto, vuole costruire una casa automobilistica globale con i soldi dei contribuenti tedeschi e americani“.

Secondo Franz, Marchionne prevede di chiudere gli stabilimenti di Kaiserslautern oltre ad alcuni in Gran Bretagna ed Italia. Tra le condizioni poste dal governo tedesco a chi voglia acquisire Opel c’è quella di mantenere la sede in Germania.

Aggiunge anche che l’accordo avrebbe senso solamente se Marchionne riuscisse ad avere anche il controllo delle attività della GM in America Latina.

Anche Tronchetti Provera, presidente di Pirelli, si schiera dalla parte di Fiat augurandosi che il progetto del Lingotto possa andare in porto.

Fanno comunque scalpore i dati registrati da Fiat nel mese di aprile in Germania: ha fatto registrare un incremento del 150.5% delle immatricolazioni anno dopo anno arrivando ad immatricolare 23‘944 auto. La quota di mercato di Fiat nel mercato tedesco è arrivata al 6.3%.