Chiusura in ribasso del dollaro dovuto alla bassa liquidità

by Redazione Commenta

L'indice infatti ha fatto registrare un valore pari a 38 in calo dal 47.7 precedente dimostrando che i consumatori..

La bassa liquiditá sui mercati é stato uno dei motivi principali per i quali il dollaro ha chiuso in ribasso meno di quanto avrebbe potuto a causa dei peggiori dati sulla fiducia dei consumatori a partire dal 1967.

L’indice infatti ha fatto registrare un valore pari a 38 in calo dal 47.7 precedente dimostrando che i consumatori non vedono ancora la luce alla fine del tunnel. Da questo dobbiamo dedurre che una contrazione dei consumi nei prossimi mesi é possibile e allo stesso tempo non ci si dovrá stupire se I dati relativi all’occupazione risultassero peggiori di quanto giá non siano.

In qualche modo I continui tagli dei tassi da parte della FED stanno limitando I danni in un contesto nero. Attendiamo per oggi I dati sui jobless claim e successivamente per venerdí quelli relativi alle condizioni del settore manifatturiero nel mese di Dicembre che potrebbero toccare e superare i minimi del Maggio 1980.


Qualora a seguito delle festivitá di fine anno tornasse la liquiditá potremmo attenderci maggiori movimenti sul mercato.

Come nel giorno precedente l’Euro si é rafforzato la mattina per poi perdere il grosso del guadagno nel corso della seduta di contrattazioni negli Usa. Per il terzo giorno consecutivo l’Euro ha fatto registrar un massimo nei confronti del GBP e sembra che le previsioni di un EUR/GBP alla pari si realizzeranno a breve come avevamo immaginato.

Il dato piú importante della zona Euro ieri é stato quello sul M3 che é diminuito in Europa del 7.8% segnalando che la liquiditá é diminuita sui mercati e con essa l’inflazione e la situazione del credito sta peggiorando. Questo dato é un indicatore sul quale si possono fare delle valutazioni sulle prossime mosse della BCE lasciando aperte molte possibilitá su un molto probabile taglio di tassi in Europa il 15 Gennaio.

Il GBP rimane ancora molto debole anche nei confronti del USD rimanendo appena sopra gli 1.44 e la prima recessione a partire dal 1990/91 fará ancora sentire I suoi effetti sugli investimenti e sui consumi lasciando anche qui molto aperta la possibilitá di un altro taglio di 50pb in Gennaio.


Lo JPY non ha ancora preso una direzione precisa nel breve termine dopo i grandi rialzi degli ultimi mesi e attendiamo mosse da parte della Banca Centrale del Giappone che potrebbero influenzare le quotazioni.

EUR/USD: Il trend sul grafico daily è neutrale con le ultime due candele che manifestano indecisione segnando massimi decrescenti dopo il massimo segnato in area 1,472 in corrispondenza della Sma 200 (media mobile semplice a 200 giorni). É ancora in corso un debole trend rialzista. Short al cedimento di 1,399 a rottura della Sma 13 con target 1,392 e 1,382.

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