Corona svedese e corona norvegese rappresentano, insieme al franco svizzero, due dei più sicuri investimenti oggi disponibili per il medio investitore.
La nostra attenzione, però, non si vuole concentrare sul franco svizzero, da sempre considerato valuta rifugio,bensì della corona svedese e della corona norvegese.
Fermo restando, dunque, che il franco svizzero, capace di rivalutarsi del 40% i soli due anni sulla moneta unica europea, anche le due valute scandinave in questione, tra le più solide in assoluto e che hanno saputo concretizzare le opportunità offerte dalla crisi lasciandosela alle spalle ben prima dei restanti paesi  europei (tanto che, non più presto di luglio 2011 il ministro dell’Economia svedese avrebbe dichiarato che avrebbe fatto di tutto pur di far uscire il proprio paese dall’Unione Europea pur di non vederlo trascinare nel baratro dagli stati meno virtuosi) rappresenterebbero un sicuro investimento.
Come un qualsiasi strumento finanziario ad alto rischio, infatti, la corona svedese e quella norvegese, hanno saputo sfruttare a proprio vantaggio le fasi positive dei mercati degli ultimi mesi e ancor di più le fasi negative, rivalutandosi, in soli due anni, del 10% (percentuale guadagnata soprattutto in questo primo semestre del 2011).
Si può intuire tutto ciò anche soltanto confrontando il differenziale BTP Bund, ai massimi storici, con il differenziale tra le monete scandinave in questione e l’euro, notando come, sin dal 21 luglio 2011 (“Secondo piano di salvataggio Grecia, intervengono i privati“), con l’invertirsi della tendenza, corona svedese e corona norvegese abbiano cominciato a rivalutarsi enormemente, rappresentato non soltanto una valida alternativa alle obbligazioni in franchi, ormai insostenibili per i più, bensì conquistandosi lo status di lidi sicuri che, ormai, scarseggia in buona parte delle economie occidentali.