Al via nuovi stress test sulle banche, Abi senza paura

by Redazione Commenta

Le cinque banche italiane coinvolte, Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mps, Ubi Banca e il Banco Popolare, inizieranno a comunicare i risultati delle verifiche entro la metà del mese di marzo.

I nuovi stress test sulle banche non sembrano preoccupare il presidente dell’Abi, Antonio Patuelli. Le voci fanno riferimento a elementi di stress da recessione che non sono peggiori di quelli del 2014.

Un simile scenario di stress, secondo il numero uno dell’Abi, è logico dal momento che le banche non sono più ai livelli di due anni fa e sembrerebbe strano estremizzare oggi una situazione dalla quale ci si sta allontanando.

Ha inizio oggi il quarto stress test curato da Bce e Eba, con la diffusione stasera delle metodologie e degli scenari, su un campione di 53 istituti bancari, pari al 39% del mondo del credito Ue.

Gli scenari dovrebbero essere questa volta due: uno di base e uno avverso, cioè stressato, che vanno applicati sui rischi di controparte, credito, mercato, operativi relativi al 31 dicembre 2015 per il periodo 2016, 2017, 2018. Gli scenari proiettati verso la recessione dovrebbero ricalcare le stesse macro grandezze di due anni fa relative a pil, variazione dei titoli di Stato, disoccupazione, inflazione e oscillazione del prezzo delle case con punte estreme più negative.

Le cinque banche italiane coinvolte, Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mps, Ubi Banca e il Banco Popolare, inizieranno a comunicare i risultati delle verifiche entro la metà del mese di marzo; il processo di analisi e valutazione proseguirà fino alla fine di giugno. I risultati finali saranno comunicati a fine luglio. Lo stress test verrà applicato anche alle altre banche italiane vigilate direttamente dalla Bce, ma i risultati non saranno resi pubblici.

La Bce dovrebbe tener in considerazione i risultati degli stress test nella predisposizione dei prossimi livelli di capitale minimo regolamentare da richiedere alle banche. Nei giorni scorsi il capo della vigilanza europea, Daniele Nouy, ha confermato quanto detto dal presidente della Bce, Mario Draghi, ovvero che l’autorità di vigilanza non ha intenzione di alzare i requisiti Srep richiesti alle banche sul fronte della solidità patrimoniale.

 

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