Bpm mercato non crede al consolidamento delle popolari

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Nonostante una partenza positiva all’inizio della mattinata di ieri, il titolo Banca Popolare di Milano non è riuscito a chiudere in territorio positivo a causa del crollo generalizzato dei titoli bancari

This picture shows a view of the Banca Popolare di Milano on December 2, 2012 in Milan. AFP PHOTO / GIUSEPPE CACACE        (Photo credit should read GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images)Nonostante una partenza positiva all’inizio della mattinata di ieri, il titolo Banca Popolare di Milano non è riuscito a chiudere in territorio positivo a causa del crollo generalizzato dei titoli bancari, dovuto al forte aumento dello spread (leggi anche Spread Btp-Bund risale a 245 su tensioni politiche) e alle preocupazioni relative alla stabilità del governo Letta. Inoltre, il mercato sembra non credere ai rumors relativi alla possibilità di un consolidamento delle banche popolari in Italia. Le azioni Bpm hanno così chiuso con una flessione del 2,81% a 0,3872 euro.

Il titolo della banca di Piazza Meda ha chiuso sui minimi di giornata, sui livelli più bassi delle ultime due settimane. Secondo la stampa specializzata, i vertici delle più importanti banche popolari italiane (Bpm, Ubi Banca, Banco Popolare, Bper) avrebbero avviato dei contatti preliminari per valutare possibili alleanze. Tuttavia, secondo gli esperti di Equita Sim, si tratta di “uno scenario abbastanza improbabile in questa fase, visto che non sono ancora affatto chiare le modifiche di governance che verranno presentate nelle prossime settimane”.

La sim milanese ha confermato il suo giudizio sul titolo Bpm a “hold”, ovvero tenere le azioni in portafoglio, con target price invariato a 0,5 euro. Equita Sim allontana per ora la possibile apertura di scenari speculativi per Bpm, che in ogni caso deve prima attuare l’aumento di capitale da 500 milioni di euro e modificare la governance come richiesto già da tempo da Bankitalia.

Anche Kepler Cheuvreux ritiene “la potenziale M&A non sia adatta per la banca, data le attuali condizioni di governace”. E’ molto scettico sull’ipotesi di consolidamento tra le popolari anche Alberto Silvatici, money manager di Carige Asset Management, secondo il quale un’operazione di fusione che coinvolgerebbe Bpm appare decisamente “poco fattibile”.

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