Corrado Passera parla dei titoli di Stato

by Redazione Commenta

Corrado Passera, intercettato durante una convention collaterale al meeting di Rimini, è tornato a parlare dei temi caldi dell'estate 2011, quali quello della manovra finanziaria, del debito pubblico e dei titoli di Stato.

Nel corso di un evento collaterale al meeting di Rimini, la kermesse organizzata annualmente da Comunione e Liberazione, l’organizzazione ecclesiastica fondata nel 1954 da Luigi Giussani, i giornalisti delle più importanti testate giornalistiche italiane hanno raggiunto il cavaliere Corrado Passera, consigliere delegato di Intesa Sanpaolo (prima banca in Italia per numero di sportelli), per chiedere spiegazioni in merito alla situazione economico-finanziaria italiana nonché sullo stato di salute dei principali titoli di Stato.

L’eminente banchiere, lungi dal sottrarsi a una simile, spinosa e scottante, disquisizione, ha ribadito, così come in altri occasioni, la convinzione di Intesa Sanpaolo in merito ai titoli di Stato. Passera, infatti, si è definito “strasereno” in merito alla solidità, alla validità e al valore intrinseco dei titoli di Stato, nonostante la situazione del debito pubblico italiano, nonché di numerosi altri importanti Paesi europei, non sia delle più limpide.


Passera, inoltre, ha ricordato come la propria banca abbia aumentato la quota in portafoglio di titoli di Stato esclusivamente per far fronte ad un liquidità straordinaria che, dalla fine del 2010 sino alla fine di giugno 2011, lo ricordiamo, è passata da circa 61 miliardi a oltre 64 miliardi di euro.

Tuttavia, avverte il banchiere, non è certo il momento di dormire sugli allori. Commentando la manovra finanziaria 2011, infatti, Corrado Passera ha affermato che bisognerebbe porsi obiettivi decisamente più alti e ambiziosi, che si occupino a 360° dei problemi del Paese piuttosto che interessarsi, esclusivamente, a quello del deficit.

Le modifiche alla manovra finanziaria del 2011, conclude il consigliere delegato di Intesa Sanpaolo Corrado Passera, dovrebbero basarsi sul coraggio di rischiare e di investire per il futuro dell’Italia.

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