Modifica norme anti-usura, la proposta arriva dall’Abi

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Potrebbe sembrare un paradosso ma, almeno stando alla spiegazione fornita dagli addetti ai lavori, l'adeguamento delle norme..

Potrebbe sembrare un paradosso ma, almeno stando alla spiegazione fornita dagli addetti ai lavori, l’adeguamento delle norme anti-usura proposto dall’Abi favorisce soprattutto le famiglie e le imprese.

Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, infatti, l’Associazione bancaria italiana è convinta che la normativa attuale in merito all’usura danneggia soprattutto l’accesso al credito da parte della clientela in quanto il rischio è che per le banche non risulti conveniente erogare prestiti in forza di una soglia estremamente bassa e di un costo della provvista eccessivamente elevato.


Secondo l’Abi, in particolare, a necessitare di una modifica è soprattutto lo strumento utilizzato per la rilevazione della soglia massima di tassi di interesse da applicare quando si concedono finanziamenti a famiglie e imprese, un metodo giudicato adatto per gli anni ’90, ossia quando i tassi viaggiavano oltre il 10%, e non anche oggi che i tassi sono decisamente più bassi.


Il modello di calcolo incriminato, infatti, prevede che venga applicata una maggiorazione del 50% alla media dei tassi di interesse applicati nella concessione di mutui e finanziamenti nei trimestri precedenti, una pratica che può giocare brutti scherzi soprattutto alla luce del fatto che si sta attraversando una particolare fase storica in cui i mutui sono ai minimi storici ed è più che probabile che nel giro di pochissimi mesi invertano la rotta e tornino a crescere.

Ma la questione su cui l’Abi ha posto l’accento è soprattutto il fatto che mentre n passato questo strumento permetteva alle banche di avere un margine di scelta entro il quale muoversi, oggi i margini di manovra sono assolutamente nulli. Questo, secondo l’associazione, danneggia non tanto le banche ma soprattutto le famiglie e le imprese, che potrebbero vedersi rifiutare la concessione di finanziamenti.

Significativa a riguardo è la testimonianza di un banchiere, che ha rivelato di essersi trovato di fronte a piccole imprese che avrebbero anche accettato finanziamenti a tassi per loro tutto sommato convenienti, ma che non sono stati loro concessi perché i livelli oltrepassavano la soglia di usura. Per risolvere il problema, dunque, basterebbe modificare lo strumento utilizzato per il calcolo del limite di usura.

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