Unicredit cessione Mediocredito a Poste Italiane

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Unicredit ha annunciato attraverso un comunicato ha fatto sapere di aver concluso la cessione del 1005 di Unicredit Mediocredito Centrale (MCC) a Poste Italiane...

Unicredit ha annunciato attraverso un comunicato di aver concluso la cessione del 100% di Unicredit Mediocredito Centrale (MCC) a Poste Italiane, ricordando che si tratta di un’operazione che rientra nell’ambito del progetto promosso dal Ministero dell’Economia e delle Finanze e in forza del quale MCC fungerà da veicolo per la creazione della Banca del Mezzogiorno.

A fronte della cessione di MCC, Unicredit intascherà un corrispettivo pari a 136 milioni di euro. Nello stesso comunicato viene anche specificato che il risultato di periodo relativo all’esercizio 2011 resterà di competenza di Unicredit fino alla data di trasferimento delle azioni di MCC.


Dopo l’annuncio della cessione a Piazza Affari la quotazione Unicredit registra un rialzo dello 0,32% a 1,254 euro. In queste ore c’è grande attese per la pubblicazione dei dati trimestrali dell’istituto di Piazza Cordusio. A riguardo gli analisti di Société Génerale hanno confermato rating “buy” e target price a 1,9 euro sul titolo, certi che i conti trimestrali influiranno positivamente sull’andamento del titolo.

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Spostando l’attenzione ai risultati realizzati da Unicredit nel corso del secondo trimestre dell’anno, le previsioni parlano di un utile netto pari a 470 milioni di euro e ricavi pari a 6,49 miliardi. Gli analisti, tuttavia, sono concordi nel ritenere che la reazione dei mercati alla pubblicazione della trimestrale dipenderà in larga parte dai dati relativi ai costi e agli accantonamenti su crediti.

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A riguardo, in particolare, gli analisti di Intermonte hanno fatto sapere di prevedere costi in lieve crescita a 3,94 miliardi e accantonamenti in leggera flessione a 1,45 miliardi. In ogni caso gli analisti ritengono che l’andamento del titolo nel corso dei prossimi mesi sarà influenzato da diversi fattori, in particolare una risalita potrebbe derivare da un’eventuale riduzione degli spread sul debito pubblico. Al contrario, invece, si prevede che se dovesse perdurare l’attuale situazione il titolo potrebbe risentire di nuovi tagli delle stime da parte degli analisti.

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