Bankitalia: operai e impiegati sono i più poveri

by Redazione Commenta

Andrea Brandolini, dirigente del servizio studi della Banca d'Italia, durante un'audizione alla commissione Lavoro del Senato..

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Andrea Brandolini, dirigente del servizio studi della Banca d’Italia, durante un’audizione alla commissione Lavoro del Senato ha affermato che dal 1993 è cresciuto il divario reddituale tra coloro che svolgono la professione di autonomi, dirigenti e pensionati, il cui reddito è aumentato, e operai e impiegati che, invece, si confermano le categorie a reddito più basso e, quindi, più povere.

Tutto ciò, ha spiegato Brandolini, deriva dal fatto che in questi ultimi anni il reddito delle famiglie è cresciuto in media dell1,2% annuo. In particolare, per le famiglie degli autonomi la crescita è stata del 2,6%, per i dirigenti dell’1,5% e per i pensionati dell’1,6%. Percentuali queste che non hanno nulla a che vedere con quelle relative alla crescita reddituale di operai e impiegati.


Per le famiglie di operai, infatti, la crescita è stata dello 0,6% mentre per quelle degli impiegati è andata ancora peggio, la crescita si limita ad un misero 0,3%. In quest’ultima categoria sono inclusi anche i quadri, gli impiegati direttivi e insegnanti.

Un divario, quindi, che non può non avere ripercussioni sulla indicazione delle fasce sociali più povere. Come conseguenza, infatti, la percentuale dei poveri, ossia di coloro che hanno un reddito inferiore del 60% rispetto a quello medio, appartenenti alla categoria degli operai e degli impiegati è salita, rispettivamente, dal 27% al 31% e dal 7 all’8%. Al contrario, invece, la percentuale di poveri nella categoria degli autonomi è diminuita.


Secondo la Banca D’Italia tale situazione è riconducibile soprattutto al fatto che “si sono verificati movimenti ridistributivi orizzontali che hanno modificato le posizioni relative alle classi sociali“. In ogni caso bisogna sottolineare che l’analisi della Banca D’Italia riguarda il periodo che và dal 1993 al 2006. Mancano, quindi, gli ultimi due anni e mezzo, caratterizzati dalla pesante crisi economica che ha colpito davvero tutti, soprattutto gli autonomi.

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