Tensioni nel mercato finanziario mondiali in crescita

by Redazione Commenta

Le azioni in Asia si muovono più velocemente poichè gli investitori sono alla ricerca di affari data la recente vendita..

borsa cinese

Nel terzo trimestre il prodotto interno lordo della Cina è aumentato molto più lentamente di quanto ci si aspettasse. Sono, quindi, in aumento le incertezze sulle principali fonti mondiali di crescita economica.

Le azioni in Asia si muovono più velocemente poichè gli investitori sono alla ricerca di affari data la recente vendita a ribasso delle ultime settimane, ma sui mercati permane la poca convinzione che i tre trilioni di dollari del governo siano sufficienti a risolvere la crisi finanziaria.


Masaki Shirakawa, il governatore della Banca del Giappone ha detto : “Le tensioni nel mercato finanziario mondiali sono in crescita e reali rischi esistono per l’economia mondiale”.
La Cina riferisce che la crescita della sua economia è ben al di sotto delle previsioni, così come pure la produzione industriale registra un forte ribasso.

In germania, il gabinetto del cancelliere Angela Merker cercherà di approvare dopo lunedì 500 miliardi di euro come salvataggio, prevendendo rigide condizioni per le banche e stretti limiti per gli stipendi dei manager. Tale piano è stato approvato dal legislatore tedesco lunedì ma le condizioni per la partecipazione delle banche sono state oggetto di discussione.

Le autorità della Corea del Sud hanno annunciato di voler immettere 30 milioni di dollari a favore delle banche e fornire garanzie per un ammontare di 100 milioni per il debito estero.


Il governatore della banca centrale ha detto che la sua banca avrebbe preso in considerazione il rallentamento della crescita economica ma si è rifiutato di dire se la banca centrale avrebbe ulteriormente tagliato i tagli di interesse come molti investitori si aspettano.

Il governo olandese ha immesso circa 10 miliardi di euro nella ING, dopo il crollo che la più grande banca del paese ha avuto nell’ultimo trimestre. I governi hanno speso circa 3,3 trilioni di dollari per garantire depositi e prestiti bancari e in alcuni casi hanno assunto partecipazioni in banche la cui attività era in dificoltà.

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