Anche EasyJet teme la Brexit: i ricavi potrebbero calare

by Redazione Commenta

La compagnia lancia l'allarme. Immediata la reazione del titolo in Borsa, dove è arrivato a perdere oltre il 15% del proprio valore.

La scelta del popolo britannico di uscire dall’Unione europea può pesare sui ricavi di Easyjet del secondo semestre nell’ordine di un calo pari al 5%.

Crisi Gran Bretagna
Crisi Gran Bretagna

A lanciare l’allarme è la stessa compagnia secondo la quale “l’estate sarà probabilmente influenzata da un’ulteriore incertezza per l’economia e per i consumatori e ci attendiamo quindi che i ricavi per posto, a cambi costanti, nella seconda metà dell’anno scendano di almeno il 5% rispetto alla seconda metà del 2015”. La compagnia aerea ha anche detto che prevede un impatto negativo di 28 milioni di sterline nel terzo trimestre sull’utile ante imposte a causa di interruzioni per scioperi, problemi di congestione di Gatwick e la tragedia Egyptair che ha provocato un calo della domanda. Immediata la reazione del titolo in Borsa, dove è arrivato a perdere oltre il 15% del proprio valore.

D’altra parte per le compagnie inglesi la situazione è complessa: l’uscita dall’Unione europea farà infatti decadere le norme che fino ad oggi hanno permesso voli pan-europei liberi da vincoli e trattati. Accordi che adesso diventano polvere: “Rimaniamo convinti della solidità del modello di business di EasyJet e della nostra capacità di proseguire con l’attuale strategia di successo e di garantire ritorni. Abbiamo scritto al governo britannico e alla Commissione europea chiedendo loro di porsi come priorità la permanenza del Regno Unito nel mercato unico europeo dell’aviazione, data l’importanza per i consumatori e per gli interscambi commerciali” si è affrettata a comunicare venerdì l’amministratrice delegata Carolyn McCall.

In sostanza, lo “spazio unico europeo” che garantisce diritti e doveri (soprattutto libero volo in Europa e Usa), non esisterà più per la Gran Bretagna e quindi ogni permesso concesso alle linee aeree europee decade con l’uscita del Paese dall’Europa. Cosa accadrà dopo ancora nessuno lo sa. La prima certezza è che le compagnie britanniche dovranno stipulare, da zero, accordi con l’Europa e abbassare il capo accettando il decalogo dell’Ecaa – l’area di libero volo – che impone l’accettazione di diritti e doveri.

 

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