Previsioni titolo Interpump dopo addio presidente Cavallini

by Redazione Commenta

Gli investitori stanno faticando molto nel digerire la notizia dell’addio di Giovanni Cavallini, presidente di Interpump Group. Alla borsa di Milano le azioni della società che produce pompe a pistoni ad alta pressione sono in profondo rosso

 Gli investitori stanno faticando molto nel digerire la notizia dell’addio di Giovanni Cavallini, presidente di Interpump Group. Alla borsa di Milano le azioni della società che produce pompe a pistoni ad alta pressione sono in profondo rosso. Venerdì il titolo ha chiuso con un calo del 4,7% a 5,375 euro, dopo che il giorno precedente c’era stata un rimbalzo del 5% dopo il crollo di oltre nove punti percentuali avvenuto nel giorno dell’annuncio dell’addio di Cavallini (7 novembre).

Gli investitori hanno ora più di un dubbio sulle prospettive della società, leader mondiale delle pompe idrauliche e ben impostata anche nelle pompe ad olio. Infatti, Cavallini è stato presidente di Interpump dal 1996, anno in cui la società decise di quotarsi in borsa. Al timone della società reggiana resterà sempre il fondatore Fulvio Montipò, che conosce molto bene mercati e prodotti della società. Montipò è azionista di peso nel capitale societario, dal 2005 è amministratore e vice-presidente.

Cavallini ha sempre curato il rapporto con gli investitori e le operazioni finanziarie, un aspetto molto importante per una società che si propone come public company nella quale l’azionista principale, ovvero la holding Ipg, non supera il 26,2% del capitale. Alcuni fondi hanno più del 2%, come ad esempio Harris Associates. L’addio di Cavallini porta anche alla cessione dell’11,4% della quota in Ipg, che passerà pro-quota agli altri soci. Montipò salirà al 33% dal 28%.

Da un punto di vista dei conti, Interpump dovrebbe proseguire nel suo percorso di crescita nonostante la fase di crisi economica. Nel 2011 l’ebitda aveva evidenziato un record a 95 milioni di euro, ma nel 2012 è probabile che l’ebitda supererà i 100 milioni di euro segnando un nuovo record. L’indebitamento finanziario netto resterà limitato intorno ai 70 milioni di euro.

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