TitoloTelecom Italia ai minimi dal 1997

Il titolo Telecom Italia continua a sprofondare in borsa. Ieri le azioni del colosso delle telecomunicazioni italiano sono crollate del 5,48% a 0,656 euro, mentre stamattina nelle prime battute di contrattazioni è in corso un rialzo frazionale dello 0,3%. Se non si considerano le rettifiche dei dividendi, il titolo Telecom Italia è sui minimi dal 1997. Il crollo in borsa di ieri è avvenuto senza un deciso aumento degli scambi, che sono rimasti sulla media a trenta giorni intorno a 115 milioni di azioni.

Da inizio anno le azioni Telecom sono in calo del 19%, mentre dai top annuali toccati lo scorso 27 marzo a 0,8785 euro la perdita complessiva si aggira intorno al 34%. Negli ultimi giorni il titolo è stato travolto da una serie di notizie negative. In primis c’è l’uscita dall’indice Eurostoxx50, cioè il paniere delle blue chips europee, a partire dal prossimo 18 giugno. Poi c’è la concorrenza agguerrita nella banda larga di Metroweb, rafforzata dall’ingresso dei fondi di Cassa dei Depositi e Prestiti nel capitale di F2i Reti Tlc.

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L’altro nodo da sciogliere è relativo al rilancio sugli investimenti, necessari per competere sulle reti di nuova generazione. A questo punto potrebbe si potrebbe accelerare sugli investimenti, ma con un taglio ai dividendi. Poi c’è il problema del debito. Il gruppo telefonico italiano è attrezzato per far fronte a esigenze di liquidità in caso di emergenze dovute al peggioramento della crisi dei debiti sovrani nella zona euro.

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Tuttavia, negli ultimi tempi il costo per assicurarsi dal possibile fallimento del gruppo è aumentato molto. I credit default swap a 12 mesi sono passati da 286 a 374, mentre i cds a 5 anni sono balzati a 499 da 409. Ciò vuol dire che il rischio-emittente è in forte crescita. Occhio, poi, al fattore Carlos Slim, il magnate delle telecomunicazioni messicano che controlla quasi tutta la rete di tlc nel Sud America. Si parla di un possibile interesse per Telecom, che ai livelli attuali costerebbe soltanto 2,6 miliardi per rilevare il 30% del capitale.