Il mercato immobiliare fa crescere le Borse cinesi

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Ma la crescita della produzione industriale in Cina è rallentata ulteriormente nei primi due mesi del 2016. L’indice è salito del 5,4% nel periodo gennaio-febbraio in confronto all'anno precedente, in rallentamento sul +5,9% del dicembre 2015.

Un buon avvio di settimana per le Borse asiatiche. Il Nikkei ha terminato la sessione con un rialzo all’1,74% grazie ai buoni dati sugli ordinativi di macchinari, mentre alle 8 ora italiana Hong Kong era positivo per l’1% e Shanghai per l’1,7%. Nel frattempo il petrolio americano (Wti) ritraccia dello 0,5% a 38,29 dollari il barile.

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Il rally delle azioni cinesi è stato guidato oggi dal settore immobiliare, dopo che il maggior sviluppatore del Paese, China Vanke Co., ha comunicato nella giornata di  ieri che desidera acquistare gli asset a Shenzhen di  Metro Group. Le azioni di China Vanke sono subito balzate del 6,3% a Hong Kong, grazie anche al fatto che il gruppo ha registrato forti guadagni lo scorso anno.  Si iniziano così a vedere nel concreto gli effetti degli investimenti statali nel settore immobiliare per favorire le vendite delle case (lo stock delle nuove costruzioni vuote resta alto).

Nel weekend sono stati pubblicati anche i dati relativi alla vendita delle abitazioni in Cina nei primi due mesi dell’anno, che ha continuato ad accelerare grazie agli incentivi del governo. Sono infatti aumentate del 49,2% rispetto all’anno precedente a 743,5 miliardi di yuan (114,5 milioni di dollari) nel bimestre gennaio-febbraio, secondo i dati diffusi dal National Bureau of Statistics. Nel 2015, le vendite delle case a livello nazionale erano aumentate del 16,6% a 7,28 miliardi di yuan, un’inversione di tendenza dalla caduta del 7,8% registrata nel 2014. In termini di superficie, le vendite delle case sono aumentate del 30,4% anno su anno nei primi due mesi del 2016 al 100,56 milioni di metri quadrati.

Ma la crescita della produzione industriale in  Cina è rallentata ulteriormente nei primi due mesi del 2016. L’indice è salito del 5,4% nel periodo gennaio-febbraio in confronto all’anno precedente, in rallentamento sul +5,9% del dicembre 2015.

 

 

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