Octo Telematics verso quotazione in borsa nel 2013

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Il 2013 potrebbe essere l’anno buono per Octo Telematics per quotarsi in borsa. Il gruppo specializzato nella fornitura di sistemi e servizi telematici per il mercato assicurativo auto e dell’automotive è controllato indirettamente dal fondo Charme II

Il 2013 potrebbe essere l’anno buono per Octo Telematics per quotarsi in borsa. Il gruppo specializzato nella fornitura di sistemi e servizi telematici per il mercato assicurativo auto e dell’automotive è controllato indirettamente dal fondo Charme II, gestito da Montezemolo & Partners Sgr coadiuvato dai fondi Amadeus Capital Partners e R Capital Management. Nei giorni scorsi il management di Octo Telematics ha dato mandato a Goldman Sachs per valutare le varie opzioni per valorizzare le quote degli azionisti, sondare l’interesse degli investitori e studiare la quotazione in borsa.

Lo sbarco in borsa non avverrebe necessariamente a Piazza Affari. La volontà iniziale del management è approdare su un listino azionario maggiormente dedicato alle aziende hi-tech, per cui si fa largo l’ipotesi di una quotazione a New York, Londra o in un listino del Nord Europa. Octo Telematics è una società che potrebbe far gola a molti investitori, in quanto può essere definita una vera e propria “macchina da soldi”.

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La società ha una marginalità superiore al 60%. Secondo Mergermarket, il valore della società può essere stimato in oltre 10 volte l’ebitda 2012, ovvero più di 500 milioni di euro. Tuttavia, secondo indiscrezioni di stampa, Goldman Sachs starebbe ragionando su una base di valutazione intorno al miliardo di euro. Quest’anno l’ebitda dovrebbe crescere del 30% intorno ai 55 milioni di euro, con una proiezione di 70 milioni di euro nel 2013.

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La società dovrebbe arricchire Charme II, guidato da Matteo Montezemolo, e gli altri fondi azionisti, che hanno messo le mani sul capitale di Octo Telematics acquistando le azioni nell’aprile 2010 a un valore di 4-5 volte l’ebitda 2009, ovvero intorno ai 130-160 milioni di euro. Alla società sarebbero interessati fondi di private equity e soggetti industriali legati al comparto assicurativo.

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