
Nonostante la notizia positiva, a Piazza Affari la quotazione Parmalat segna in tarda mattinata un ribasso dell’1,31% a 2,268 euro.
Nonostante la notizia positiva, a Piazza Affari la quotazione Parmalat segna in tarda mattinata un ribasso dell’1,31% a 2,268 euro.
Galateri è stato nominato all’unanimità dal CdA alla presidenza del gruppo assicurativo. Solamente durante l’assemblea di fine aprile sarà ratificata ufficialmente la nomina.
Tra questi il favorito sembrerebbe essere Gabriele Galateri, mentre pare assolutamente improbabile l’ipotesi che a prendere il posto di Geronzi sarà l’attuale vice presidente vicario Francesco Gaetano Caltagirone, che pare non abbia dato la sua disponibilità a ricoprire la carica.
La disputa legale deriva da alcune irregolarità relative alla quotazione avvenuta nel 2000 e in relazione alla quale la Corte Suprema dell’Olanda ha già pronunciato una sentenza a favore degli azionisti del gruppo olandese acquisito circa 11 anni fa da Tiscali.
A spingere al rialzo il titolo della società guidata da Marco Tronchetti Provera è soprattutto la valutazione arrivata da Morgan Stanley, che ha comunicato di aver alzato la raccomandazione da “underweight” a “overweight”, il target price da 6,6 a 9 euro e le stime di Eps 2011-2012 rispettivamente a 0,69 euro per azione e a 0,83 euro per azione.
Nella nota mediante la quale la banca d’affari ha comunicato la sua decisione viene precisato che le previsioni relative al secondo trimestre sono positive, inoltre sono state confermate le stime per i nuovi canali da poco lanciati, grazie ai quali si prevede un notevole incremento della raccolta pubblicitaria, e le stime sull’utile operativo 2011 che dovrebbe arrivare a 9 milioni di euro per la pay tv.
Il decreto, in particolare, prevede la possibilità di far slittare le assemblea di 60 giorni dal momento in cui è stato chiuso il bilancio, tuttavia Lactalis ha già depositato la richiesta di sospensiva della delibera di rinvio dell’assemblea a fine giugno. Il Tribunale di parma ha fissato la prima udienza giovedì 7 aprile.
L’amministratore delegato del gruppo, Matteo Zucchi, ha spiegato che il 2010 è stato un anno molto importante per Zucchi: se si escludono gli effetti residui della cessione di Descamps, infatti, il gruppo è riuscito a tornare in utile.
Nomura, in particolare, ha confermato sul titolo della società attiva nel settore cementifero il rating “reduce” e il target price a 7 euro, giudicando sorprendente la decisione di non distribuire alcun dividendo per le azioni ordinarie ma solo una cedola per le azioni di risparmio. Secondo Nomura, inoltre, i risultati inferiori alle attese realizzati da Buzzi Unicem nel corso dello scorso anno sono riconducibili soprattutto alle pesanti svalutazioni.
A comunicare la decisione della società è stato il consigliere Andrea Guerra, al termine del Cda tenutosi nella giornata di ieri.
La banca d’affari ha spiegato di attendere nel corso dei prossimi cinque anni un netto miglioramento dei conti della società e una riduzione dell’indebitamento a 2,4 miliardi di euro dagli attuali 2,9 miliardi.
Il progetto della cordata italiana capitanata da Intesa Sanpaolo, in particolare, prevede il lancio di un’Opa da 3 miliardi di euro per tentare di acquisire il 60% di Parmalat ed evitare così che la francese Lactalis metta le mani su un’azienda italiana.
Lo sbarco in Borsa di Avio è atteso per la primavera 2012 e secondo le indiscrezioni di stampa in queste settimane sono in corso le ricerche dell’advisor che si occuperà della quotazione e che verrà scelto dagli attuali soci: il socio di maggioranza Cinven e quello di minoranza Finmeccanica.
Sul tema legato alla sede futura del gruppo, l’Ad del Lingotto ha detto che non è ancora stato deciso nulla in merito.