Dividendo Eni 2013 atteso in crescita

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Nel corso dell’assemblea dei soci di Eni, il numero uno del colosso energetico Paolo Scaroni ha abbracciato diversi temi, ma non si è sbottonato molto sulle soluzioni richieste da alcuni azionisti per risolvere il problema “reputazionale” di Saipem

 Nel corso dell’assemblea dei soci di Eni, il numero uno del colosso energetico Paolo Scaroni ha abbracciato diversi temi, ma non si è sbottonato molto sulle soluzioni richieste da alcuni azionisti (in particolare il fondo Knight Vinke) per risolvere il problema “reputazionale” di Saipem dopo lo scandalo delle presunte tangenti in Algeria. L’amministratore delegato del Cane a Sei Zampe ha però sottolineato che Eni non comprerà il 57,1% di Saipem, per giungere al controllo totale del gruppo petrolifero. Intanto, in borsa il titolo Eni è sui massimi da oltre 4 mesi sopra quota 18,5 euro.

Scaroni ha ribadito la totale estraneità del gruppo alle vicende giudiziarie, che hanno coinvolto in questi ultimi mesi la controllata Saipem. L’assemblea degli azionisti Eni ha approvato il bilancio d’esercizio 2012, che è stato chiuso con un utile netto di 7,78 miliardi di euro. Il dividendo 2012 è stato di 1,08 euro per azione, con un incasso di 1,011 miliardi di euro per l’azionista di maggioranza Cdp e di 170,1 milioni di euro per il Tesoro.

► DIVIDENDI 2013 AZIONI SAIPEM APPROVATI DALL’ASSEMBLEA

E’ stato poi deliberato il lancio di un nuovo piano di buyback fino a 363 milioni di azioni. Nel frattempo il Cane a Sei Zampe si gode il successo dell’accelerated boookbuilding dell’11,69% di Snam. Dalla cessione della partecipazione detenuta nella spa dei gasdotti, Eni ha incassato 1,45 miliardi di euro ma per ora non ha intenzione di reivestire la liquidità.

â–º ENI: STIME EPS 2013 TAAGLIATE DA GOLDMAN SACHS E CITI

Scaroni ha però promesso agli azionisti un dividendo più alto sull’esercizio 2013. La cedola dovrebbe crescere del 2% rispetto allo scorso anno a 1,1 euro per azione. Infine, l’ad di Eni ha confermato la road map su Kashagan, con l’impianto che dovrebbe essere attivo entro il 30 settembre prossimo. Più incerto l’andamento del business in Libia, dove sono attesi ancora “problemi e complessità politiche”.

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