Goldman Sachs, complice una ricerca secondo la quale la ripresa economica sarebbe ancora da verificarsi, avrebbe tagliato le stime dell'economia USA.
Il primo passo è stato quello compiuto dalla The Goldman Sachs Group Inc., forse la più prestigiosa e potente banca d’affari del mondo, conosciuta ovunque per la maestria grazie alla quale è riuscita a concretizzare e monetizzare operazioni finanziarie delle più delicate, che avrebbe deciso di tagliare, e anche consistentemente, le proprie stime sull’economia statunitense relativamente al secondo e terzo trimestre del 2011.
Secondo Goldman Sachs, infatti,  l’economia USA starebbe vivendo una fase che, se non possiamo definire regressiva, è certamente neutra, ferma, senza possibilità , nel breve periodo, di crescita.
Le stime della famosa banca d’affari, proprio per questo motivo, sarebbero passate, relativamente al secondo trimestre 2011, dal +2% al +1,5 mentre sarebbero state declassate di 0,75 punti percentuali per il periodo compreso tra luglio e settembre 2011.
Eppure, come ricordato poc’anzi, una ricerca congiunta dell’ADP (Automatic Data Processing) e del Dipartimento del Lavoro pubblicata il 7 luglio in merito alla situazione occupazionale del paese a stelle e strisce, aveva rivelato come a giugno 2011 l’economia avesse compiuto un deciso balzo in avanti, permettendo così l’assunzione di ben 157.000 nuovi impiegati rispetto agli appena 68.000 previsti.
Sulla decisione della Goldman Sachs, dunque, potrebbe aver pesato. più del previsto, uno studio condotto da alcuni ricercatori dell’Università del Michigan (i cui dati ufficiali e definitivi, però,  non sarebbero ancora stati divulgati) la cui relazione preliminare affermerebbe come il consumatore americano riponga pochissima fiducia nella ripresa economica.