Investimenti e rialzo dei tassi di interesse

by Redazione Commenta

In questo periodo la maggior parte degli investitori si chiede quale sia il modo corretto per investire dopo il rialzo dei tassi di interesse attuato..

In questo periodo la maggior parte degli investitori si chiede qual è il modo corretto per investire dopo il rialzo dei tassi di interesse attuato dal Consiglio direttivo della Bce in occasione della riunione tenuta lo scorso 7 aprile e alla luce delle previsioni degli analisti, che vedono un ulteriore e graduale rialzo nel corso dei prossimi mesi.

Alla luce di ciò, dunque, il consiglio degli esperti è quello di aggiornare il proprio portafoglio prima che sia troppo tardi, in altre parole è necessario che i detentori di grandi portafogli, ossia coloro che hanno un approccio prevalentemente di caratteri difensivo e che quindi sono soliti includere una maggiore componente obbligazionaria rispetto alla media del mercato, rivedano la composizione del proprio portafoglio.


Di fronte ad uno scenario che vede un imminente rialzo dei tassi di interesse i più penalizzati risultano quindi i detentori di portafogli che presentano un’ampia esposizione al tasso fisso. Chi ha ancora un portafoglio prevalentemente composto da obbligazioni, dunque, non solo deve ridurre la presenza di investimenti a tasso fisso ma deve farlo il più presto possibile.

Secondo gli esperti, infatti, una modifica in questo senso doveva già essere attuata nel corso degli ultimi mesi del 2010, tuttavia è ancora possibile limitare i danni dal momento che quello del 7 aprile scorso è stato solo il primo dei rialzi attesi. Su questo punto, infatti, concordano praticamente tutti i gestori: continuare a temporeggiare eventuali modifiche al proprio portafoglio può solo peggiorare le cose.

Allo stesso tempo l’investitore che decide di puntare una parte dei propri investimenti sul tasso fisso si ritrova costretto a dover accettare dei rendimenti più bassi. A riguardo gli esperti consigliano di puntare sulle emissioni governative dei paesi europei più periferici, sottolineando come un portafoglio in titoli di Stato spagnoli e italiani sia in progresso da inizio anno, mentre al contrario sono da evitare i titolo di Stato tedeschi.

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