Stanno finendo in queste settimane le conseguenze negative che si erano abbattute sugli Stati Uniti e che ne avevano rallentato, in modo significativo..
I prezzi degli immobili scendono meno velocemente e le vendite si stabilizzano. Per quanto riguarda l’Europa, invece, i risultati positivi tarderanno ad arrivare, soprattutto in Spagna, Irlanda, Regno Unito e Olanda. Per questo motivo l’Europa tarderà a crescere.
Per quanto riguarda le materie prime, invece, il livello dei prezzi resta alto, e ci vorranno almeno alcuni trimestri affinchè i nuovi prezzi siano correttamente assorbiti dall’economia e dalla finanza.
La situazione non è ancora fuori dalla crisi, ma oggi fa meno paura rispetto a qualche tempo fa. Gli Stati Uniti stano rispondendo più positivamente a questa crisi, mentre la zona euro, che si aspettava una crescita maggiore, è costretta ad inseguire gli Stati Uniti, che restano la principale potenza economica mondiale.
A livello di inflazione, il calo del prezzo del petrolio durante il mese di agosto, ha fatto rallentare l’inflazione.
Dal lato delle valute, il dollaro è ancora in fase di crescita, e non casualmente.
A livello mondiale, i segni della ripresa ci sono tutti, anche se saranno dei tempi lunghi e alquanto difficili.
Gijino