Eni piano industriale 2010-2013

Eni ha rivisto al ribasso le stime sulla crescita della produzione di idrocarburi, decisione che ha inevitabilmente influito sulla Borsa, a Piazza Affari il titolo Eni è il peggiore del listino con un calo dell’1,46% a 17,54 euro.

Le nuove stime, in particolare, prevedono un tasso di incremento medio annuo superiore al 2,5% nel periodo 2010-2013, contro il 3,5% ipotizzato in occasione della presentazione del piano 2008-2012. Dopo i quattro anni Eni prevede di mantenere un tasso di crescita piuttosto elevato, ossia un incremento medio annuo che supera il 2% fino al 2016.


Sempre nello stesso quadriennio 2010-2013 Eni prevede di realizzare investimenti per 52,8 miliardi di euro, superiori dell’8% circa rispetto a quelli previsti nel precedente piano. L’incremento, ha spiegato la società, sarà esclusivamente destinato al finanziamento di nuovi progetti relativi al settore E&P. E’ inoltre prevista una riduzione dei costi del 2,4% circa, ovvero un incremento dei risparmi del 20% rispetto al piano precedente.


Per quanto riguarda il dividendo la società ha stimato un andamento in linea con l’inflazione Ocse a partire dal 2011 mentre nel settore Gas&Power si prevede che nel quadriennio 2010-2013 l’Ebitda pro-forma adjusted sarà di 4,4 miliardi di euro per anno.

Per la produzione, infine, Eni prevede nel 2010 una crescita in linea con quella realizzata nel 2009, per arrivare poi a superare i due milioni di barili nel 2013.

Gli analisti hanno definito positivo il piano messo a punto da Eni, pur sottolinenado che l’obiettivo di crescita implica che nel biennio 2012-2013 vengano fatti dei passi considerevoli, ambiziosa anche la riduzione dei costi che se verrà realizzata sarà un vera e propria conquista.

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