Dpef approvato dal Consiglio dei Ministri

consiglio dei  ministri

Il Documento di programmazione economico-finanziaria, nonostante le lamentele sollevate dalla Cgil, è stato apparovato all’unaninimità dal Consiglio dei Ministri durante la giornata di ieri.

L’approvazione è seguita ad una valutazione velocissima durante la quale non sono stati riscontrati grandi problemi. Il Dpef, quindi, ha soddisfatto più o meno tutti e ha ricevuto l’approvazione da parte dell’Unione Europea, della Banca d’Italia e soprattutto dall’Istat che lo ha definito il miglior Documento di programmazione economico-finanziaria degli ultimi anni.

Dpef, da oggi parte l’iter per l’approvazione

tremonti

Il Documento di programmazione economico-finanziaria prevede una ripresa dell’economia a partire dal 2010, dopo un 2009 che si concluderà con un calo del Pil del 5,2%. Per il 2010, quindi, si prevede una crescita del Pil dello 0,5% e del 2% nel 2011. Il deficit strutturale, invece, dovrebbe raggiungere il 3,1% nel 2009 e il 2,8% nel 2010.

Per quanto riguarda l’indebitamento netto, il Documento prevede che quest’anno si dovrebbe attestare al 5,3% per poi scendere al 5,0% nel 2010. Il debito pubblico, invece, che nel 2008 si è attestato al 105,7%, salirà quest’anno di quasi dieci punti al 115,3%, per poi arrivare al 118,2% nel 2010 e ridiscendere al 114,1% nel 2013.

Decreto anti-crisi approvato dal consiglio dei ministri

normal

Il Consiglio dei Ministri ha approvato oggi il decreto anti-crisi che prevede una serie di misure per sconfiggere la crisi economica tra cui, secondo le indiscrezioni, alcuni interventi volti a far ripartire le imprese, alcune relativi al settore energetico, una semplificazione della burocrazia che farà risparmiare moltissimi soldi alle aziende e tanto altro.

Anzitutto però il decreto pensa alle fasce più povere prevedendo un ampliamento dei beneficiari della cosiddetta “social card” che verrà estesa alle famiglie con basso reddito e con figli di età inferiore ai 6 anni. Per gli anziani, inoltre, ci sarà un innalzamento della soglia di reddito fino a 8.000 euro.