
Ma in questa spiacevole situazione l’Italia non è sola visto che la stessa procedura è stata avviata dalla Commissione europea anche nei confronti di altri otto paesi, ovvero Germania, Austria, Belgio, Olanda, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Slovenia. Salgono a quota 20, quindi, i paesi sottoposti a tale procedura in considerazione del fatto che analogo provvedimento è già stato adottato lo scoso anno nei confronti di altri 11 paesi, tra cui Regno Unito e Ungheria.