Spread Btp-Bund sfonda quota 350

Tornano le tensioni sui titoli di Stato italiani dopo l’annuncio relativo alle dimissioni del Premier Monti non prima comunque che sia approvata la Legge di Stabilità. In mattinata il differenziale tra il Btp ed il Bund sulla curva a dieci anni ha superato la soglia dei 350 punti base. Questo dopo che solo qualche giorno fa il differenziale dopo parecchi mesi si era riportato sotto la soglia dei 300 punti base.

Nel commentare la discesa dello spread, tra l’altro, nei giorni scorsi il Premier Monti ha auspicato il raggiungimento di quota 287, ovverosia la metà rispetto al valore rilevato al momento del suo insediamento. Ma questo obiettivo rischia di non essere raggiunto visto che nell’arco di pochi giorni lo scenario è mutato radicalmente.

Dimissioni Governo Monti alla prova dei mercati

Da 24 ore circa l’attuale Premier Mario Monti, senatore a vita, è un Presidente del Consiglio con le dimissioni in tasca. Le dimissioni sono infatti pronte per essere consegnate nelle mani del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. Ieri sera, dopo la salita al Colle, il Presidente del Governo dei tecnici ha deciso di chiudere in anticipo la legislatura dopo aver incassato in Parlamento il mancato appoggio da parte del Pdl.

Domani è attesa alla prova dei mercati una decisione a sorpresa e che comunque anticipa tecnicamente la data delle Elezioni Politiche del 2013. Le Camere potrebbero infatti sciogliersi prima di Natale e comunque non prima dell’approvazione della Legge di Stabilità alla quale comunque il Pdl ha assicurato il suo appoggio evitando che la nazione finisca in esercizio provvisorio.

Spread Btp-Bund corre su timori crisi Governo

Dopo aver rotto al ribasso nei giorni scorsi la soglia dei 300 punti base, in data odierna lo spread Btp-Bund si presenta in ascesa e proiettato verso i 330 punti base. I rendimenti dei titoli di Stato italiani a lungo termine salgono in scia ai timori di una possibile crisi del Governo Monti.

Questo dopo che al Senato il Pdl non ha votato la fiducia al Dl Sviluppo come segno di protesta alle dichiarazioni del Ministro Passera secondo cui il ritorno al passato sarebbe un male nel nostro Paese. Il riferimento è quello relativo ad una possibile nuova discesa in campo dell’ex Premier Silvio Berlusconi.

Spread Btp-Bund obiettivo 287 punti secondo Monti

La giornata di ieri è stata per certi versi una svolta per le sorti del debito pubblico italiano. Il costo del servizio del debito è in costante calo, come dimostrato anche nelle recenti aste dei titoli di stato. Ieri lo spread Btp-Bund è sceso per la prima volta da marzo scorso sotto quota 300 punti. Sul mercato secondario dei titoli di stato il rendimento lordo del Btp a 10 anni è calato fin sotto il 4,4%, ovvero il livello più basso da due anni.

Moody’s riconosce sforzi Italia

Già a partire dal prossimo anno l’Italia potrebbe lasciarsi alle spalle lo scenario di crisi. A farlo presente è stata l’Agenzia di rating Moody’s in un Rapporto che, in particolare, analizza quelli che sono gli attuali squilibri nell’area dell’euro, e che nel complesso riconosce gli sforzi che l’Italia ha sin qui fatto.

Tra i punti di forza del nostro Paese Moody’s mette in cima sia l’export, sia gli effetti positivi legati alla riforma del mercato del lavoro. Intanto dal fronte dei titoli di Stato oggi lo spread Btp-Bund al giro di boa della seduta si presenta in netto calo e tendenzialmente proiettato verso la rottura verso il basso dell’area dei 400 punti base.

Possibile default sistema bancario europeo

Secondo alcuni importanti analisti, finanziatori, investitori, il sistema bancario europeo sarebbe prossimo al collasso. Saremmo, infatti, in una fase di marcato risk-off nella quale sarebbe sconsigliabile prendersi il benché minimo rischio sui mercati finanziari poiché, senza un’adeguata sistemazione, anche e soprattutto a livello politico-istituzionale, del sistema economico, si andrebbe incontro al contagio globale della crisi delle banche europee con molte più probabilità rispetto a quelle registrate ai tempi del crack Lehman.

Gli occhi di tutti, dunque, dovrebbero venir puntati sulle decisioni di Angela Merkel e, in parte, di Nicolas Sarkozy.

Rating dell’Italia tagliato da Standard&Poor’s

Stavamo tutti aspettando la decisione di Moody’s in merito al rating del debito italiano dopo la revisione cominciata il 17 giugno 2011.

Fortunatamente, però, l’agenzia newyorchese ha deciso di rinviare la decisione di un ulteriore mese spiegando, tramite una nota ufficiale, che la situazione economico-finanziaria si è andata via via deteriorando e vi è la necessità di procedere a più approfondite valutazioni.

PERICOLO DOWNGRADING ITALIA

Corrado Passera parla dei titoli di Stato

Nel corso di un evento collaterale al meeting di Rimini, la kermesse organizzata annualmente da Comunione e Liberazione, l’organizzazione ecclesiastica fondata nel 1954 da Luigi Giussani, i giornalisti delle più importanti testate giornalistiche italiane hanno raggiunto il cavaliere Corrado Passera, consigliere delegato di Intesa Sanpaolo (prima banca in Italia per numero di sportelli), per chiedere spiegazioni in merito alla situazione economico-finanziaria italiana nonché sullo stato di salute dei principali titoli di Stato.

L’eminente banchiere, lungi dal sottrarsi a una simile, spinosa e scottante, disquisizione, ha ribadito, così come in altri occasioni, la convinzione di Intesa Sanpaolo in merito ai titoli di Stato. Passera, infatti, si è definito “strasereno” in merito alla solidità, alla validità e al valore intrinseco dei titoli di Stato, nonostante la situazione del debito pubblico italiano, nonché di numerosi altri importanti Paesi europei, non sia delle più limpide.

Prodotto interno lordo USA inferiore alle attese

La prima lettura dei dati sul Prodotto Interno Lordo e sui consumi personali statunitensi, purtroppo, non hanno minimamente soddisfatto le aspettative facendo segnalare ribassi preoccupanti che hanno trascinato con sé le principali borse europee.

Obama, dunque, si trova a combattere non soltanto con il problema del debito pubblico USA 2011, ormai giunto a sfiorare la quota di default di 14.294 miliardi di dollari, bensì anche con gli sconfortanti dati macroeconomici relativi al secondo trimestre del 2011.

PIL USA APRILE GIUGNO 2011

Moody’s lancia allarme rating

Moody’s ha confermato il rating a tripla A per alcuni paesi come Gran Bretagna, Stati Uniti, Francia e Germania, aggiungendo che secondo le sue considerazioni si tratta di paesi che sono nella condizione di poter mantenere invariata questa valutazione, anche se da questo punto di vista ritiene sia assolutamente necessario che i rispettivi governi continuino a lavorare per perseguire l’obiettivo della riduzione del deficit pubblico.

Il monito, tuttavia, suona come una vera e propria minaccia, visto che l’agenzia ha sottolineato come, nonostante ci sia stata una conferma del rating AAA, per questi paesi si è visibilmente ridotta la distanza che c’è prima del declassamento.

Produzione industriale Italia aprile 2010

Ad aprile la produzione industriale è cresciuta di più in Italia rispetto alle altre grandi nazioni europee, secondo quanto emerge dai dati resi noti dall’Eurostat, l’istituto di statistica con sede a Francoforte.

La produzione industriale della zona euro nel mese di aprile è cresciuta in media dello 0,8%, facendo seguito all’aumento dell’1,5% del mese di marzo.

Ripresa economica nel 2010, parola di Jean Claude Trichet

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Dopo la decisione della Banca centrale europea di lasciare i tassi invariati all’1% il presidente Jean Claude Trichet durante la conferenza stampa ha parlato dell’attuale situazione economica affermando di prevedere una graduale ripresa nel 2010 e un miglioramento della crescita nella zona euro nel secondo trimestre del 2009.

La situazione, dunque, inizia a migliorare ed è possibile guardare al futuro con un certo ottimismo anche se Trichet ha invitato alla cautela, la situazione resta ancora caratterizzata da una profonda incertezza che non consente di fare previsioni certe e affidabili.

Deficit e debito pubblico Ue in crescita

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L’Eurostat ha pubblicato oggi i dati relativi al deficit e al debito pubblico in Europa dove la crisi economica, in linea con le previsioni, ha causato una crescita di entrambi i valori.

In base ai dati diffusi dall’istituto nel 2008 il deficit medio nei paesi della zona euro ha toccato il 2% del Pil, in aumento rispetto al 2007 quando era stato dello 0,6%, mentre il debito è arrivato al 69,3%, anche questo in crescita rispetto all’anno precedente quando era stato del 66%.