9,5 milioni di poveri in Italia nel 2012 secondo l’Istat

istatAncora brutte notizie per l’economia italiana. Dopo la diffusione del dato relativi ai conti pubblici, che ha evidenziato per il debito pubblico italiano nuovo record a 2.074,7 miliardi a maggio 2013, stamattina è stata la volta delle rilevazioni dell’Istat sulla povertà in Italia. Il disagio di milioni di famiglie cresce di giorno in giorno, come certificato dall’istituto nazionale di statistica. Nel 2012 il numero di persone in povertà relativa è risultato pari a 9,5 milioni, ovvero il 15,8% della popolazione.

Tasso disoccupazione Italia sopra il 10%

disoccupazione ai massimi livelli

In Italia il tasso di disoccupazione è sopra il 10%, al 10,2% per l’esattezza stando ai dati provvisori del mese di aprile 2012 forniti dall’Istituto Nazionale di Statistica (Istat). Trattasi di un valore record frutto di un aumento congiunturale dello 0,1%, e di un incremento di 2,2 punti percentuali su base annua, ovverosia rispetto al mese di aprile del 2011.

L’esercito dei disoccupati in Italia è rappresentato da 2,61 milioni di unità lavorative, anzi potenzialmente lavorative visto che trattasi di cittadini a spasso, di cui la stragrande maggioranza rappresentata da giovani.

Disoccupazione Italia marzo 2012 sale al 9,8%

Brutte notizie per l’Italia dal fronte macroeconomico, in una mattinata che ha già messo in luce le forti difficoltà dell’attività manifatturiera nella zona euro in questo inizio anno. Secondo l’Istat a marzo il tasso di disoccupazione in Italia è salito al 9,8% dal precedente 9,6%, in termini congiunturali, e dell’1,7% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. I deludenti market mover stanno mettendo in difficoltà anche Piazza Affari, che al momento perde l’1,4% dopo aver mostrato un buon avvio in apertura di contrattazioni. In salita anche lo spread Btp-Bund a 386 punti base.

Disoccupazione in Italia ancora in crescita

La crisi economica ha avuto un impatto abbastanza debole fino ad ora sul mercato del lavoro in Italia, rispetto a molti altri paesi dell’Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico).

Tuttavia il livello di disoccupazione resterà sui livelli attuali perlomeno fino alla fine del 2011.