
In Europa le cose sembrano essere andate un po’ meglio, comunque non ci sono stati grandi guadagni in nessuna piazza, a Milano il Ftse Mib ha chiuso a +0,43% e l’All Share a +0,25%. Parigi +0,07%, Londra +0,28% e Francoforte +0,43%.
In Europa non sono andate meglio le cose, il Cac di Parigi ha perso il 3.4%, il Ftse di Londra il 2.47%, il Dax di Francoforte il 3.54%.
Sulla scia di questi dati, il Ftse di Londra perde in questo momento l’1.95% a 4355.39 punti, il Cac40 di Parigi lascia sul campo l’1.9% a 3263.03 punti mentre il Dax di Francoforte perde il 2.09% a 4963.18 punti. In Italia, a Piazza Affari il Ftse Mib segna -1.88% a 20000.93 punti mentre il Ftse All Share perde l’1.49%.
I posti di lavoro tagliati a maggio sono stati 345mila contro i 504mila previsti, ma la disoccupazione in America ha segnato numeri record. Era dal 1983 che non si avevano dati del genere: 9.4% della popolazione. Sulla scia di questi dati il Dow Jones ha chiuso comunque in rialzo dello 0.2% a 8768 punti, il Nasdaq ha perso lo 0.08% a 1849 punti e l’S&P 500 ha chiuso in calo dello 0.23% a 940 punti.
Nel giorno in cui la Bce ha mantenuto invariati i tassi, a Piazza Affari il Ftse Mib ha guadagnato lo 0.06%, il Ftse All Share lo 0.01%. Anche le altre borse europee hanno chiuso una giornata tutto sommato in pari, con Parigi che ha segnato +0.07%, Francoforte +0.2% e Londra +0.33%.
L’S&P 500, l’indice utilizzato come paragone da molti investitori, ha recuperato tutte le perdite che avevano portato i mercati al punto più basso da 12 anni a questa parte.
Nella giornata odierna tutti i principali mercati perdono grosse percentuali: il FTSE di Londra perde l‘1.9%, il Nikkei di Tokio ha chiuso le trattative segnando un -1.7%, l’Hang Seng di Honk Kong ha fatto registrare un -1.4%. Il Dax di Francoforte ha segnato una perdita del 2.5%. Tutte queste perdite sono derivate dalla giornata di lunedì in cui il Dow Jones ha perso lo 0.6%.
Le autorità sostengono che, al fine di stabilizzare il mercato, sarebbe utile vietare agli operatori commerciali di vendere azioni che non posseggono o che non hanno ancora avuto in prestito.
Ultimamente lo yen è aumentato di valore rispetto al dollaro ma martedì il suo valore rispetto al dollaro è nuovamente calato, circostanza questa che risulta molto favorevole per gli esportatori.
L’indice è “price weighted“(visto in questo post), significa che il valore dei titoli che lo compongono è calcolato sulla base del loro prezzo di mercato, e non anche in funzione della capitalizzazione, ovvero del peso relativo alle società a cui, tali titoli, appartengono.