
Oltre a questo dato sono arrivate anche le dichiarazioni del governo ungherese che ha parlato di un possibile default dei conti, le quali hanno creato scompiglio nelle borse del Vecchio Continente.
Oltre a questo dato sono arrivate anche le dichiarazioni del governo ungherese che ha parlato di un possibile default dei conti, le quali hanno creato scompiglio nelle borse del Vecchio Continente.
Tuttavia, nonostante il valore di 1,2377, il cross tra la moneta unica e il dollaro americano continua ad avere un quadro tecnico molto fragile, e la dinamica di fondo sembra sempre sostenere lo scenario negativo.
L’euro prosegue il suo cammino verso i minimi del mese a quota 1,25, con il rischio di un nuovo breakout al ribasso che diventa sempre maggiore.
Il cross eur/usd ha pagato una brusca battuta d’arresto, arrivando addirittura a cedere la soglia psicologica di 1,36. Comunque, come confermato anche da esperti ed analisti, si tratta di una fase di assestamento più che naturale, soprattutto in seguito ai continui rialzi delle sedute precedenti.
A fine marzo c’era stato un buon rimbalzo che aveva portato il rapporto tra le due monete vicino a quota 1,36, ma dopo questo allungo il cross ha iniziato una nuova fase correttiva che potrebbe ora esporre il trend di breve a un ulteriore deterioramento.
Resta proprio per questo motivo contrastata la situazione attuale del cambio euro/usd, con le quotazioni che si spostano in un canale laterale delimitato dal supporto a 1,345 e dalla resistenza a 1,385.
E’ stato testato anche il supporto che si trova a quota 1,4215-1,42, che ha portato però solamente ad un piccolo rimbalzo tecnico, senza arrivare all’obiettivo sperato, ossia al superamento di 1,445-1,446.
Il segretario al Tesoro Usa, Timothy Geithner, rimane comunque ottimista e ha dichiarato che la moneta americana non perderà il suo ruolo di riserva internazionale.