
I migliori fondi per investire durante la crisi

I Bot vincono anche in relazione alle spese complessive: in cinque anni per diecimila euro chi ha investito sui Bot ha speso il 2,30% mentre chi ha puntato ai fondi ha dovuto sborsare il 6,94%, più del doppio. Per non parlare di chi ha puntato sui Btp, visto che in questo caso le cose sono andate anche meglio: un guadagno del 13,80% per una spesa del 2,92%.
Il settore rimane comunque attivo, basti pensare che da inzio anno sono stati incassati 603 milioni, tuttavia il problema principale sembra essere la propensione dei consumatori a scegliere altri tipi di investimenti, anche se non bisogna trascurare il dato che vede una riduzione che ha riguardato più o meno tutte le forme di investimento.
Gli Stati Uniti, in particolare, hanno ben 18 case di investimento che operano in Italia, l’Italia 39, la Svizzera 15, il Regno Unito 13, la Francia 8, la Germania 6, l’Olanda 2, mentre il Giappone, l’Austria e la Svezia soltanto uno. Gli Stati Uniti, tuttavia, non vincono solo per numero di case di investimento attive in Italia ma anche per qualità di fondi.
Il loro punto di forza riguarda senza dubbio i rendimenti, basti pensare che il fondo Amundi Funds Volatily ha realizzato una performance del 50,29% in tre anni, così come pure il fondo Rivoli equity fund che in soli 36 mesi ha prodotto un risultato del 35,26%, senza contare che dall’inizio del 2010 questo tipo di fondi ha realizzato una performance dello 0,21%, apparentemente modesta ma che va considerata in un contesto che vede un calo del 15,9% dell’indice Ftse Mib e del 9% del DJEuroStoxx.
Una convizione questa che oggi non è più oggetto di un’indiscrezione di stampa, bensì una questione concreta di cui si parla apertamente sia in televisione che sui giornali.
Se si considera il primo trimestre dell’anno gli afflussi totali hanno raggiunto quota 1,547 miliardi mentre il patrimonio nel solo mese di marzo si è attestato a 444,428 miliardi, dai precedenti 433,867 miliardi di febbraio.
Per dover di cronaca ci sembra giusto proporvi anche quelli che si sono dimostrati i 20 migliori ETF di quest’anno, anche se poi la classifica dovrà per forza essere aggiornata dopo dicembre.
Dall’indagine di Assogestioni, in particolare, emerge che la performarce migliore è stata quella dei prodotti obbligazionari che hanno registrato una raccolta di oltre 1,5 miliardi di euro e un patrimonio del 37,7% degli asset del settore, ossia pari a circa 160 miliardi di euro.