Cnel, disoccupazione al 9% a fine 2009

occupazione

Nonostante nelle ultime settimane sono giunte notizie rassicuranti secondo le quali la fase più grave della crisi economica e finanziaria è ormai alle spalle, il Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro ha lanciato un allarme sulla disoccupazione.

Questa mattina, infatti, in presenza del presidente Antonio Marzano, sono state illustrate le previsoni del Cnel in base alle quali entro la fine del 2009 il numero dei disoccupati aumenterà notevolmente, in particolare si prevede che entro la fine dell’anno ci saranno tra i 270 mila e i 460 mila disoccupati in più. Questo, quindi, secondo il Cnel, porterà entro la fine del 2009 un tasso di disoccupazione del 9%.

Berlusconi promette misure a sostegno dei lavoratori

silvio berlusconi

Durante la conferenza stampa finale del G8 il presidente del consiglio Silvio Berlusconi si è detto soddisfatto del lavoro messo in atto dal governo per fronteggiare la crisi, lavoro che, tuttavia, non è certo in grado di far si che la crisi scompaia in un attimo. Secondo il Premier, infatti, le ripercussioni della crisi continueranno ad affliggere l’economia italiana per un almeno altri due anni e mezzo.

Un aspettto su cui il presidente del consiglio si è detto seriamente preoccupato è quello relativo al’occupazione: secondo le previsioni, infatti, entro il 2010 ci saranno 20.000 posti di lavoro in meno. Su questo fronte Berlusconi ha affermato che farà tutto il possibile affinchè durante il G20 di Londra verrà firmato il cosiddetto “social pact“, un patto globale che avrà come scopo quello di “trasformare la sfiducia in fiducia, il pessimismo in ottimismo e la paura in speranza“.

Mercato americano ancora in crisi occupazionale

Crescita del mercato americano

L’evento chiave di questa ultima giornata di trading settimanale riguarda i dati sull’occupazione Usa. Come preannunciato le aspettative sono per un ulteriore peggioramento delle condizioni occupazionali per il 14esimo mese consecutivo.

Secondo Bloomberg il dato dovrebbe scendere a 650,000 unità di lavoro perse continuando cosi a dimostrare che il mercato non è ancora pronto ad una reazione.

Il governo è al lavoro per aiutare il settore auto

La preoccupazione tra i dipendenti Fiat è salita alle stelle dopo l’annunicio di Sergio Marchionne secondo cui ben 60.000 posti di lavoro sarebbero a serio rischio se non si riesce a trovare una soluzione che sia rapida ed efficace allo stesso tempo.

Ciò che i vertici Fiat lamentano è soprattutto la totale assenza di intervento da parte del governo italiano. Le aziende produttrici di automobili degli altri paesi, infatti, hanno tutte, chi più chi meno, ricevuto aiuti dal proprio governo affinchè potessero far fronte al calo delle vendite determinato dalla crisi economica mondiale.

3 milioni di precari in Italia

In Italia ci sono il 16,9% in più di precari di 5 anni fa, lo rileva la Cgia di Mestre. A Settembre 2008 erano 2.812.700.

Il 33% di questi precari, ovvero 940.400 , si trova nel Sud dell’Italia. Nel Centro sono 606.000, il 21,5%, mentre al Nord 573.700.

Posti di lavoro in calo nel 2007

disoccupazione ai massimi livelli

Secondo uno studio condotto dal Global Location Trends di IBM, recentemente i posti di lavoro creati globalmente a livello mondiale sono entrati in una fase di rapida decrescita.

Secondo l’istituto, infatti, nel 2007 sono stati creati 1,2 milioni di posti di lavoro, con un calo di quasi un quinto rispetto all’anno precedente.

Il Global Location Trends segnala inoltre che gli Stati Uniti rimangono il Paese con il maggior numero di posti di lavoro creati, con il 25% dei complessivi: l’impressione, tuttavia, alla luce degli ultimi sviluppi della crisi, è che la leadership americana possa subire un duro colpo durante le prossime edizioni della ricerca.

Italia, disoccupazione ai massimi da due anni

disoccupazione ai massimi livelli

Il tasso di disoccupazione è salito al massimo da due anni a questa parte: durante il secondo trimestre dell’anno, complice la contrazione della domanda e dell’economia nazionale, molte grandi imprese si sono infatti trovate di fronte alla decisione di ridurre il proprio organico.

In Italia, pertanto, il tasso di disoccupazione è salito nuovamente, per il quinto trimestre consecutivo, al 6,8%, rispetto al 6,6% riscontrato dall’Istituto Nazionale di Statistica nel primo trimestre dell’anno.