Bilancio Banca Imi gennaio settembre 2010

Il Consiglio di amministrazione di Banca Imi, investment bank del gruppo Intesa Sanpaolo, ha approvato i risultati realizzati nel corso dei primi nove mesi dell’anno, chiusi con un utile netto a 421,6 milioni di euro, ossia in crescita del 2,8% rispetto ai 410 milioni di euro dello stesso periodo dello scorso anno, nonostante siano stati registrati minori profitti derivanti da trading. Il margine di intermediazione si è attestato a 822,8 milioni, in crescita dello 0,5% rispetto al 2009.

I costi operativi sono passati a 217,2 milioni dai 190,4 milioni dello scorso anno, un aumento ricondotto in larga parte all’incremento delle risorse e ai maggiori investimenti a favore di iniziative strategiche.


Il risultato della gestione operativa è stato pari a 605,6 milioni di euro rispetto ai 628 milioni del 30 settembre 2009. I dati relativi ai primi nove mesi dell’anno hanno ancora una volta confermato la solidità patrimoniale della banca, che vanta un Core Tier I e Tier Total al 10,9%, in crescita rispetto al 10,3% del 31 dicembre 2009.

Se al risultato conseguito da Banca Imi si aggiungono quelli realizzati delle partecipate di New York e Lussemburgo, l’utile al netto dei dividendi ammonta a 393,1 milioni, in riduzione del 5,6% rispetto ai primi nove mesi del 2009.

Domani toccherà ad Intesa Sanpaolo comunicare i dati relativi ai primi nove mesi dell’anno e al terzo trimestre 2010, nel frattempo il titolo a Piazza Affari registra un rialzo dell’1,86% a 2,4625 euro, soprattutto grazie all’upgrade di Intermonte che alzato il rating da “neutral” a “outperform” e il target price da 2,6 a 2,9 euro.

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