Fusione Mps Intesa Sanpaolo esclusa da Guzzetti

A Piazza Affari il titolo Mps cede oltre un punto percentuale a 0,2408 euro sulla scia del calo registrato dai principali titoli del settore bancario.

Per quanto riguarda Mps, in particolare, in questi giorni si discute sulla ristrutturazione del debito della Fondazione Monte dei Paschi, azionista di maggioranza dell’istituto bancario, che risulta indebitata per una somma pari a 1,1 miliardi. Di questi, in particolare, 525 milioni sono dovuti ad un consorzio che vede JP Morgan in veste di capofila, 200 milioni a Mediobanca e 30 milioni a CS.

Bilancio Intesa Sanpaolo gennaio settembre 2011

Il Consiglio di Gestione di Intesa Sanpaolo, riunitosi oggi sotto la presidenza di Andrea Beltratti, ha approvato i risultati realizzati nel corso dei primi nove mesi dell’anno, archiviati con un utile netto a 1.929 milioni di euro, ossia in flessione del 12,3% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Il risultato della gestione operativa ha registrato un incremento del 4% passando da 5.749 a 5.527 milioni di euro, i proventi operativi netti sono cresciuti dell’1,5% a 12.520 milioni, mentre gli oneri operativi sono calati dello 0,5% a 6.771 milioni.

Mps aumenta coefficienti patrimoniali per cessione immobili

A fronte dell’operazione di cessione di immobili strumentali per un ammontare pari a 1,7 miliardi di euro, a partire dal 30 settembre prossimo Banca Monte dei Paschi di Siena beneficerà di un aumento di circa 40 punti base sul coefficiente patrimoniale Tier 1 che, ricordiamo, lo scorso 30 giugno è risultato essere pari all’8,9%.

L’operazione di cessione degli immobili da cui deriverà tale beneficio, ricordiamo, ha avuto inizio nel corso del 2009 con la cessione di uno dei rami immobiliari dell’azienda alla società “Perimetro Gestioni Proprietà Immobiliari”, in cui la stessa Mps vanta una partecipazione pari all’8% del capitale.

Unicredit pronti contro termine con nuovi tassi

Nuovi tassi, rigorosamente al rialzo, per i pronti contro termine di Unicredit proposti attraverso MoneyBox Self Service, il prodotto per la liquidità remunerata sottoscrivibile online dai correntisti che hanno attiva la Banca multicanale.

Se fino a pochi giorni fa MoneyBox Self Service a dodici mesi rendeva il 3% netto, adesso il nuovo tasso è al 3,40% netto a fronte, come al solito, di importi minimi sottoscrivibili per 5.000 euro e poi a salire per multipli di mille euro.

Titoli settore bancario bocciati da Credit Suisse

Anche Credit Suisse, una delle più importanti banche d’affari europee e svizzere, ha voluto dare il proprio giudizio sulla situazione economico-finanziaria nella quale si trova oggi l’Italia e, sopratutto il comparto bancario italiano.

Secondo gli analisti di Credit Suisse, purtroppo, il Bel Paese si trova oggi ad affrontare tempi davvero bui.

RBS taglia rating banche italiane

Per le banche italiane non è affatto un buon periodo. L’ultima notizia negativa arriva dagli analisti di Royal Bank of Scotland che hanno tagliato il prezzo obiettivo su Intesa Sanpaolo da 1,7 euro a 1,6 euro, su Unicredit da 1,93 euro a 1,1 euro, su Mediobanca da 7,1 euro a 5,9 euro, su Mps da 0,8 euro a 0,4 euro, su Banco Popolare da 1,1 a 1,5 euro e su Ubi Banca da 5,5 euro a 2,3 euro.

Questa arrivata da Royal Bank of Scotland è solo l’ultima delle valutazioni negative arrivate nel corso degli ultimi giorni per le banche italiane.

Bancari in terreno negativo: 10 giugno 2011

Passano in terreno negativo i principali indici di Piazza Affari ed anche delle principali borse europee. Il FTSE Mib perde in questo momento l’1,38%, in terreno negativo anche il FTSE Italia All Share dell’1,31%. Tra i principali comparti, in netto ribasso i bancari.

Tier 1 Banca Mediolanum prossimo all’11%

Nel corso della convention a Rimini il direttore di Banca Mediolanum, Ennio Doris, ha sottolineato la solidità patrimoniale della banca affermando che al momento il Tier 1 è pari al 10,1%, ovvero ben al di sopra rispetto all’8,5% previsto dalle regole sui requisiti patrimoniali di Basilea 3.

Come se non bastasse, inoltre, le previsioni vedono un’ulteriore crescita del Tier 1 all’11% nel corso dei prossimi anni. A differenza di tanti altri istituti bancari, dunque, Banca Mediolanum vanta una solidità patrimoniale ben superiore a quella richiesta da Basilea 3 e senza che sia stato necessario procedere ad un aumento di capitale.

Prestito obbligazionario Unicredit allo studio

Secondo quanto riportato da alcuni giornali, Unicredit avrebbe allo studio un bond di tipo subordinato Lower Tier II della durata di 10 anni e di ammontare pari a 750 milioni di euro. Il rendimento dovrebbe essere pari a 245 punti base sul tasso midswap.

Secondo i rumors le banche incaricate di occuparsi dell’operazione saranno Bnp Paribas, Goldman Sachs e Unicredit, inoltre le previsioni vedono che a questo bond venga assegnato rating A1 da Moody’s e rating A- da Standard & Poor’s e Fitch.

Aumento di capitale Unicredit per mancata vendita Pioneer?

Dopo l’aumento di capitale Ubi Banca e l’aumento di capitale Intesa Sanpaolo, la possibilità di procedere ad una ricapitalizzazione si profila anche per Unicredit. Per ora, tuttavia, si tratta solo di semplici ipotesi avanzate dagli analisti dopo le indiscrezioni di stampa pubblicate da alcuni giornali e che parlano della decisione dell’istituto di Piazza Cordusio di non procedere alla vendita di Pioneer, la società controllata che opera nel settore del risparmio gestito.

Secondo i rumors circolati nel corso degli ultimi giorni, infatti, pare che la banca abbia già provveduto a comunicare ai tre potenziali acquirenti che la società non verrà più ceduta perchè le offerte avanzate non sono state ritenute soddisfacenti.

Piano industriale Intesa Sanpaolo 2011-2013/2015

Intesa Sanpaolo ha presentato alla comunità finanziaria il piano industriale 2011-2013/2015, nel quale è incluso anche l’aumento di capitale da 5 miliardi di euro che verrà offerto in opzione agli azionisti entro luglio 2011. Mediante la ricapitalizzazione, in particolare, la banca conta di riuscire rafforzare la propria strutturala patrimoniale e di allinearsi ai requisiti patrimoniali previsti da Basilea 3.

Tra i principali obiettivi vi è quello di attuare una solida creazione di valore, senza però ricorrere ad operazioni straordinarie. In particolare è prevista a riguardo la realizzazione di un risultato netto pari a 2,7 miliardi nel 2010, a 4,2 miliardi nel 2013 e a 5,6 miliardi nel 2015.

Previsioni tassi di interesse 2011

Ieri la Banca centrale europea ha deciso di lasciare i tassi di interesse invariati all’1%, livello minimo a cui il tasso di riferimento è ormai fermo dal 7 maggio 2009.

A breve, tuttavia, l’istituto con sede a Francoforte porrà fine a questa situazione procedendo ad un rialzo, che secondo le previsioni dovrebbe iniziare con un incremento di un quarto di punto percentuale all’1,25% con la riunione fissata per il 7 aprile, per poi passare all’1,50% con la riunione del 7 luglio e arrivare al 2% entro la fine del 2011 e i primi mesi del 2012.

Dividendo Credit Suisse 2010

Credit Suisse ha archiviato il quarto trimestre 2010 con risultati piuttosto deludenti. La banca svizzera, infatti, durante lo scorso anno ha realizzato un utile in crescita del 6% a 841 milioni di franchi svizzeri, mentre gli analisti avevano previsto in media un utile pari a 928 milioni di franchi svizzeri.

Ad incidere in maniera negativa sull’utile sono state soprattutto le svalutazioni legate al fair value sul capitale di terzi per 146 milioni, oltre alle perdite sempre legate al fair value su cross currency swap esistenti sul debito a lungo termine.