Rischio corsa agli sportelli in Spagna

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La corsa agli sportelli oggi è in parte scongiurata da fondi di tutela dei depositi garantiti dallo stato, ma ormai è chiaro che governi e istituti di credito sono sempre più legati a doppio filo in questa grave crisi finanziaria che da oltre due anni imperversa nella zona euro

E’ l’immagine più emblematica di una crisi finanziaria. Centinaia e centinaia di persone in fila per ritirare i propri risparmi dalle banche, spaventati da una possibile insolvenza delle stesse. La corsa agli sportelli oggi è in parte scongiurata da fondi di tutela dei depositi garantiti dallo stato, ma ormai è chiaro che governi e istituti di credito sono sempre più legati a doppio filo in questa grave crisi finanziaria che da oltre due anni imperversa nella zona euro. In Spagna la situazione nel settore bancario può essere definita già “drammatica”.

Non sono stati toccati ancora livelli come in Grecia, ma la direzione intrapresa dalle banche spagnole sembra la stessa. L’incubo degli spagnoli potrebbe diventare clamorosamente realtà e per questo i correntisti stanno cominciando a ritirare i loro risparmi dalle banche. Secondo Ubs, negli ultimi mesi è avvenuto un deflusso di 65 miliardi di euro di depositi dalle banche iberiche. Si tratterebbe così di una fuoriuscita netta del 5,2% da febbraio 2011 a febbraio 2012.

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L’economia spagnola è sempre più a rischio collasso. Di recente S&P ha tagliato il rating sul debito spagnolo a “BBB+” da “A”, portandolo sullo stesso livello di Italia e Irlanda. La quarta economia europea è alle prese con una recessione tra le più gravi nel vecchio continente. Il deficit pubblico era all’8,5% del pil nel 2011 e ora se tutto andrà bene scenderà al 5,3% nel 2012. La disoccupazione è al 24,4%, mentre il debito dovrebbe sfiorare l’80% del pil a fine anno.

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I numeri fanno paura, mentre le banche continuano ad essere interessate da una forte emorragia di denaro per perdite dovute alla bolla immobiliare. Secondo Citigroup, il paese sarà costretto a ristrutturare il debito, mentre sembra più probabile una formale richiesta di aiuti a Ue e Fmi per evitare la bancarotta. Il responsabile degli Esteri, José Manuel Garcia-Margallo, ha dichiarato: “E’ come per il Titanic, se c’è un naufragio annegheranno anche i passeggeri di prima classe”. L’avvertimento è per i paesi “core” europei, Germania in primis.

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