Tassi di interesse e tasse più basse secondo il Codacons

by Redazione Commenta

Abolite per Legge, infatti queste commissioni sono uscite dalla porta principale e rientrate dalla finestra con la conseguenza che per gli scoperti secondo l’Associazione si continuano a pagare dei balzelli assurdi.

Con lo spread ai minimi dal mese di novembre del 2010 le banche in Italia non hanno più alibi nel senso che dovrebbero abbassare i costi a carico delle famiglie ed imprese. Questa è almeno la posizione del Codacons che, pur tuttavia, crede poco al fatto che le banche italiane possano prendere in tal senso una decisione autonoma. Ed allora, che fare?

Ebbene, secondo l’Associazione dei consumatori e degli utenti è necessario che sia il prossimo Governo, quello che nascerà dopo le elezioni politiche del 2013, a prendersi carico della questione adottando specifici provvedimenti. In particolare secondo il Codacons occorre innanzitutto impedire che le banche continuino ad applicare le “nuove” commissioni sul massimo scoperto.



ECONOMIA ITALIANA TRA INFLAZIONE E PRESSIONE FISCALE

Abolite per Legge, infatti queste commissioni sono uscite dalla porta principale e rientrate dalla finestra con la conseguenza che per gli scoperti secondo l’Associazione si continuano a pagare dei balzelli assurdi.

INVESTIRE PUNTANDO AI DIVIDENDI, OCCHIO AI RISCHI

Il Codacons chiede inoltre al nuovo Governo di cambiare marcia rispetto a quello precedente abbassando la pressione fiscale a carico delle famiglie, così come per i tassi di interesse non si possono continuare a pagare interessi a due cifre quando le banche dalla Bce hanno ottenuto prestiti triennali ad un tasso che, all’1%, è a dir poco accomodante. Peraltro dall’opinione comune è emerso che in Italia i soldi della Bce non sono serviti in prevalenza per erogare mutui e prestiti alle famiglie ed alle imprese, ma per operazioni finanziarie che non hanno di certo sostenuto l’economia reale.

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